Parma-Atalanta è il derby delle coppe: l’ultima Uefa e la prima Europa League (e occhio alla vecchia legge del Tardini)

storia. La storia di Dino Nikpalj

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C hi l’avrebbe mai detto pochi mesi fa che quella di sabato 23 novembre al glorioso “Tardini” di Parma sarebbe stata la sfida tra l’ultima squadra italiana vincitrice della Coppa Uefa e la prima dell’Europa League? Incredibile ma vero, Parma-Atalanta è anche questo, l’incrocio tra due provinciali di lusso seppure con storie decisamente differenti, diametralmente opposte verrebbe da dire. Indubbiamente la bacheca dei Ducali che conta 2 Coppe Uefa, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea, 3 Coppe Italia e una Supercoppa italiana è di gran lunga superiore a quella nerazzurra, ma sono profondamente diversi i contesti in cui sono maturate le vittorie. Un dato su tutti: l’Atalanta conta ben 64 partecipazioni al campionato di serie A, gli emiliani solo 28, tutte dal 1990 in qua. Ed è nel decennio successivo, con un’appendice nel 2002, che sono concentrati tutti i successi sopra ricordati, nell’era di Calisto Tanzi e della Parmalat, terminata in modo fragoroso con un crack che ha mandato sul lastrico migliaia di risparmiatori. Una lunga fiammata in una storia calcistica che prima e dopo non ha riservato al Parma grandi soddisfazioni, tanta B e C, amministrazioni controllate, un fallimento e la ripartenza dalla serie D. Dove comunque era cominciata la storia del calcio moderno locale, a cavallo tra anni ’60 e ’70 quando il Parma Fc prima viene messo in liquidazione, poi rinuncia alla categoria e alla fine riparte dalla Parmense neopromossa che cambia nome. All’inferno e ritorno, insomma, ma in quegli incredibili anni ’90 i crociati sponsorizzati Parmalat hanno fatto sognare un’intera città, già in festa per la promozione nella massima serie nel campionato 1989-90 per giunta conquistata con una vittoria casalinga nel derby con la Reggiana pure lei in corsa per il salto di categoria: il massimo per un tifoso gialloblù.