Parkinson, il malato diventi protagonista della politica sanitaria

IL CONVEGNO. Riconoscere la malattia come aspetto quotidiano della vita, perché la cura del Parkinson non è solo di ordine farmacologico, ma anche di prossimità e sostegno al malato e alla sua famiglia. Questo, in estrema sintesi, il messaggio rivolto a quanti, mercoledì scorso, hanno partecipato all’incontro organizzato dalla sezione di Bergamo dell’Associazione Italiana Parkison - AIP in collaborazione con Anap-Confartigianato, nell’auditorium di via Torretta.

Un incontro che si è posto l’obiettivo di informare e sensibilizzare sui temi relativi alla stessa patologia che in provincia di Bergamo riguarda, secondo i dati epidemiologici di Ats, circa 8mila persone. Numeri che rendono fondamentale l’alleanza tra famiglie e istituzioni mediche. A sottolinearlo Marco Guido Salvi, vicepresidente dell’Associazione italiana parkinsoniani: «Il Parkinson – ha detto - è una malattia che cambia i valori della vita e nell’affrontarla si rende sempre più necessaria una partecipazione attiva del cittadino malato in modo che diventi protagonista della politica sanitaria. Sul piano medico – ha aggiunto – è fondamentale l’individuazione dei sintomi nei primi 10 anni di decorso della malattia e il conseguente coinvolgimento dei medici di base, anche in relazione al fatto che l’età media dei pazienti si sta costantemente abbassando». «Il Parkinson – ha spiegato a questo proposito Jean Marc Melgari, responsabile dell’ambulatorio Parkinson e disordini del movimento dell’Unità operativa complessa di Neurologia dell’Asst Bergamo Ovest - non si manifesta sempre e solo con il tremore, i sintomi più comuni sono altri come la rigidità nei movimenti e nella parola».

Infine, uno sguardo al futuro: «Nonostante le cause prime del Parkinson siano tuttora ignote - ha concluso il medico - la ricerca negli ultimi anni è stata in grado di analizzare quello che succede all’interno del cervello del malato di Parkinson permettendo l’avanzare di sperimentazioni di nuovi farmaci e terapie che lo accompagnano in tutte le fasi della patologia».

Durante i lavori il presidente Marco Guido Salvi ha consegnato due targhe di riconoscimento alle signore Giaele Pirola Longoni e Lella Lubrina Isnenghi che, dall’avvio dell’Associazione Italiana Parkison di Bergamo, hanno dedicato volontariamente il loro tempo a sostegno dei soci.

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