Palazzo della Libertà: restyling integrale per foyer e auditorium

L’INTERVENTO. Pronto il progetto esecutivo, primo lotto al via in settembre con l’incognita del tetto. A nuovo look e impianti per le sale in uso a Lab80

Il progetto esecutivo è finito. Sulla carta il primo lotto dei lavori di riqualificazione degli spazi di Palazzo della Libertà, dati dal Demanio in concessione al Comune, è pronto a partire nei tempi previsti, il prossimo settembre. Ma sul cantiere pende la spada di Damocle delle infiltrazioni di acqua piovana che dal tetto del palazzo scendono fin dentro l’auditorium di piazza della Libertà. Problema ancora in attesa di una soluzione definitiva, perché l’intervento finanziato dal Demanio sulla copertura dell’edificio è stato solo parziale. E ad oggi non si sa quando l’impermeabilizzazione del tetto sarà completata.

«Sui lavori che riguardano l’edificio sono in corso interlocuzioni tra il Comune di Bergamo e il Demanio» fanno sapere dall’assessorato alla Riqualificazione urbana, confermando che l’intervento messo a punto da Comune e Lab80, che gestirà gli spazi rinnovati, «prenderà il via in settembre».

I lavori del primo lotto

I lavori del primo lotto interessano una superficie di 650 metri quadri e verranno a costare circa 500mila euro, finanziati in parte da un bando di Fondazione Cariplo e in parte da Palazzo Frizzoni. Il grosso dell’intervento – progettato dagli architetti Angelo Colleoni e Melania Licini con gli ingegneri Sergio Myallonier e Antonino Casale – riguarderà l’ingresso su via Duzioni, il foyer e l’auditorium, che saranno interamente rinnovati, a partire dagli impianti termici e di illuminazione. Nell’ingresso e nel foyer sarà introdotto un nuovo elemento architettonico che dia continuità ai due spazi, come nell’idea originaria del Bergonzo. Lungo le pareti dell’ingresso e sul soffitto del foyer saranno posizionati profili di alluminio color bronzo di lunghezze diverse, un involucro creato per dare maggiore qualità agli ambienti. La scala d’accesso al foyer sarà rifatta in marmo di Carrara, materiale che caratterizza l’intero edificio del Bergonzo. La vetrata affacciata su via Duzioni sarà liberata da coperture e tendaggi, e i cinque dipinti di Domenico Rossi ed Erminio Maffioletti, dedicati alle storie di Ippolito Nievo, saranno più visibili una volta abbassati sotto la controsoffittatura del foyer. Addio anche al pesante tendaggio che copre i tre accessi alla sala. Saranno sostituiti da bussole con doppie tende.

I lavori all’auditorium

L’auditorium – caratterizzato dai toni del grigio sino ad arrivare al nero – sarà dotato di nuove gradinate (che nella parte finale arriveranno a livello del palcoscenico) e di un palco più grande dell’attuale, anche grazie alla possibilità di rimuovere le prime due file di poltrone. Rinnovato anche l’impianto di illuminazione e insonorizzazione. L’obiettivo è creare una sala polivalente da 250 posti, in grado di ospitare proiezioni, spettacoli teatrali e concerti, come richiesto dall’associazione Lab80 che ha lo spazio in gestione e doterà la sala di apparecchiature di ultima generazione.

La sala dell’orologio

Lavori completati nella Sala dell’Orologio (ex Uepe), spazio polivalente da un centinaio di posti inaugurato in occasione dell’ultima edizione del Bergamo Film Meeting. Qui restano solo da sostituire i vecchi caloriferi. Niente da fare, invece, per l’ex alloggio del custode, lavori rinviati a data da destinarsi. Stesso discorso per la parte di piano nobile dell’edificio del Bergonzo, sino agli anni Novanta sede del Provveditorato agli studi. Resta da capire che uso farne, prima ancora di mettere mano al restyling. E anche qui andranno trovati i finanziamenti, non meno di 200mila euro.

Quanto alla piazza, è cosa fatta la donazione al Comune da parte di Confindustria dell’installazione voluta per l’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura. Serpentina luminosa, sedute in marmo e resina, e pedana che circonda la fontana sono ora di proprietà di Palazzo Frizzoni che sembra intenzionato a lasciare l’opera di design in piazza della Libertà ancora per qualche tempo. Ricordando che, nata come struttura temporanea e realizzata con materiali riciclati, l’installazione non è destinata a lunga vita.

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