«Oggi per ricordare». Gori: «Il 7 ottobre rappresenta il ritorno di un incubo» - Foto e video

Giornata di celebrazioni, sabato 27 gennaio, anche a Bergamo in occasione del Giorno della Memoria.

La ricorrenza che ricorda le vittime della Shoah e la fine dello sterminio degli ebrei ad opera del regime nazifascista cade quest’anno in un periodo di grandi tensioni a livello internazionale: la guerra in Israele e in Palestina, la strage degli ebrei da parte dei terroristi Hamas e le rappresaglie israeliane contro i palestinesi: si era detto mai più, riferito ai crimini dell’Olocausto e invece il mondo è tornato a fare i conti con il ritorno di preoccupanti episodi di anti semitismo.

Lo ha ricordato il sindaco Giorgio Gori nel suo intervento alla Rocca, prima tappa delle celebrazioni per commemorare gli ebrei bergamaschi deportati nei campi di sterminio: «Ciò che ad ogni 27 gennaio ci siamo ripetuti non avrebbe mai più dovuto accadere, è accaduto – ha detto il sindaco –. Per gli eredi diretti della Shoah il 7 ottobre rappresenta il ritorno di un incubo che abbiamo sperato e pregato che appartenesse definitivamente al passato».

Lunedì davanti all’ingresso dell’ex caserma ci sarà la posa di una soglia d’inciampo per non dimenticare.

Le celebrazioni sono proseguite in stazione, al Binario 1, ai giardini di Palazzo Frizzoni per la commemorazione dei bambini uccisi nel campo di Neuengamme e al passaggio Cividini, per l’omaggio al letterato Pierantonio Cividini.

Nel pomeriggio all’Accademia della Guardia di Finanza la consegna delle medaglie d’oro per i bergamaschi deportati durante la Seconda Guerra Mondiale. Ampia la partecipazione dei ragazzi delle scuole cittadini: gli studenti del Lussana, in stazione, hanno ricordato la caserma Montelungo come campo di transito per centinaia di deportati politici. Lunedì davanti all’ingresso dell’ex caserma ci sarà la posa di una soglia d’inciampo per non dimenticare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA