«Meno burocrazia, più umanità»: si è insediato il nuovo procuratore Romanelli - video

LA CERIMONIA. Nella mattinata di lunedì 16 settembre Maurizio Romanelli ha preso ufficialmente il posto di Antonio Chiappani che andato in pensione.

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Serietà e impegno, ma soprattutto umanità, qualità che, «visto che ci occupiamo della vita di persone, è la precondizione necessaria per un magistrato».

«Capacità di ascolto e di saper lavorare insieme» sono per Maurizio Romanelli fondamentali per ricoprire un ruolo in magistratura. Lo ha sottolineato lunedì 16 settembre, durante la cerimonia di insediamento alla carica di procuratore di Bergamo, tenutasi nell’aula di Corte d’assise del tribunale davanti al collegio presieduto dal presidente del tribunale Cesare de Sapia (a latere Patrizia Ingrascì e Sara de Magistris). Romanelli, nominato all’unanimità dal Csm a fine luglio, ha parlato «di rifiuto di logiche burocratiche e di apertura al mondo esterno. Solo con queste due caratteristiche – ha osservato – si è magistrati a tutto tondo».

Un pensiero il neo procuratore lo ha dedicato ad Antonio Chiappani e al compianto Walter Mapelli, «che ha portato a Bergamo il metodo di investigazione sulla criminalità economica», suoi predecessori, e a un altro pm scomparso troppo presto e anch’egli specializzato in inchieste sui reati fiscali, Nicola Preteroti.

«A Bergamo è arrivato un fuoriclasse», hanno concordato nei loro interventi il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli e il presidente della Corte d’appello di Milano, il bergamasco Giuseppe Ondei. «Una figura di spicco della magistratura italiana», lo ha descritto Maria Luisa Mazzola, già giudice al tribunale di Bergamo e attuale presidente della Quinta commissione del Csm. «Troverà una Procura dove c’è una grande coesione fra colleghi», ha affermato, dandogli il benvenuto, il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota.

Maurizio Romanelli, nuovo procuratore di Bergamo, era stato nominato all’unanimità dal Plenum del Consiglio superiore della magistratura il 3 luglio scorso. L’11 aprile era arrivata la proposta della Quinta commissione del Csm, presieduta dalla bergamasca Maria Luisa Mazzola.

Chi è Maurizio Romanelli

Romanelli, 66 anni, è in magistratura dal 1986, prenderà il posto di Antonio Chiappani, in pensione dal primo settembre 2023, che si era insediato nel maggio 2020, poco più di un anno dopo la morte del suo predecessore Walter Mapelli, Dal pensionamento di Chiappani, il posto è stato retto dall’aggiunto Maria Cristina Rota. Ora la nomina del nuovo procuratore, di corrente Area, da parte del Plenum del Csm.

Esperto in mafie e terrorismo

Il nuovo procuratore, esperto in mafie e terrorismo, arriva a Bergamo con un nutrito curriculum. In magistratura da quasi 40 anni, dopo aver svolto le funzioni di giudice al tribunale penale di Milano, dal 1992 fino al 2002 è stato pm della Direzione distrettuale antimafia a Milano, occupandosi di organizzazioni mafiose e della loro penetrazione al Nord. Ha fatto parte del dipartimento anti-terrorismo e anti-corruzione. Dal 2012, procuratore aggiunto a Milano, coordinando il Dipartimento terrorismo ed eversione (le indagini sull’Isis portano anche la sua firma) e quello della criminalità informatica. E ancora, dal 2016 fino al 2019 è stato procuratore nazionale aggiunto della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo; dal 2019 al 2023 di nuovo a Milano per coordinare il Dipartimento dei reati economici e pubblica amministrazione. Ha anche fatto parte del Consiglio giudiziario di Milano, dal 2001 al 2003 e dal 2008 al 2012.

Romanelli: meno burocrazia, più umanità. Servizio di Simona Befani

Da un anno reggente a Lodi

Da marzo 2023 è reggente a Lodi, dove ha preso il posto di Domenico Chiaro, ex pm a Bergamo, che nel febbraio 2023 è stato nominato avvocato dello Stato presso la Procura generale di Brescia. La sua candidatura per la procura di Bergamo è stata proposta all’unanimità al Plenum dalla Quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura, presieduta dall’ex giudice di Bergamo Mazzola, eletta nel Csm nel settembre 2022. Una proposta che fece uscire di scena gli altri quattro candidati: Alessandra Dolci, 63 anni, (corrente Area) procuratore aggiunto a Milano e coordinatrice della Dda, nonché moglie dell’ex magistrato Piercamillo Davigo; Silvio Bonfigli, 61 anni, (Unicost), procuratore aggiunto a Brescia, che con il procuratore Francesco Prete firmò la richiesta di archiviazione al tribunale dei ministri per l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex ministro Roberto Speranza nell’ambito dell’inchiesta bergamasca sul Covid; Eugenio Fusco (Area), 60, procuratore aggiunto a Milano; e Maria Cristina Rota (Area), 64, attuale procuratore facente funzioni a Bergamo.

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