P er chi come l’Atalanta deve correre anche in Europa, il calendario non concede tregua. Così, i ragazzi di Gasperini dopo aver archiviato il pareggio di mercoledì contro il Celtic, hanno riacceso le luci del Gewiss, e nella serata di sabato sera hanno affrontato l’Hellas di Paolo Zanetti nello scontro valevole per la nona giornata del campionato di A. Una partita completamente dominata dai nerazzurri, che hanno rifilato alla squadra di Verona ben 6 reti e sono scesi nello spogliatoio tra un tempo e l’altro, con un 4 gol di vantaggio. I nerazzurri sono stati dominanti dall’inizio alla fine della gara, e questa volta non hanno sprecato la possibilità di guadagnare i 3 punti ed agganciare il gruppo di testa.
Per affrontare l’Atalanta, Zanetti ha rinunciato in partenza al suo modulo abituale (4-2-3-1). Fuori quindi un attaccante e dentro un difensore, per cercare di porre rimedio all’emorragia di reti subite (prima della sfida contro l’Atalanta erano 15). Modulo del Verona: 3-4-2-1 speculare a quello dei nerazzurri. Per Gasp, nessuna sorpresa e in partenza un undici collaudatissimo, figlio della teoria che è meglio “sottrarre” a risultato acquisito, anziché “aggiungere” per cercare di rimediare o di cambiare inerzia alla gara. Quando il primo tempo di una partita finisce sul 5-1 per i padroni di casa le possibilità sono due : o si sta giocando un’amichevole estiva e la squadra ospite è di rango inferiore, o sta giocando l’Atalanta di Gasperini in una di quelle serata dove è impossibile tenerle testa. Contro il Verona si è trattato proprio di questo, anche se a dire il vero la squadra ospite ha fatto di tutto per agevolare la super prestazione dei nerazzurri, a partire dal modulo utilizzato nel quale i ragazzi di Zanetti non sono sembrati a loro agio, e da qualche rotazione di troppo praticata dal tecnico gialloblù, che ha finito con il divaricare la differenza di valori tra le due squadre.