Lite e accoltellamento in stazione, scarcerato un 29enne

ALLE AUTOLINEE. È stato arrestato lo scorso 5 agosto ma poi scarcerato: non avrebbe colpito lui l’uomo ferito durante una lite alla stazione delle Autolinee di Bergamo.

La vittima dell’aggressione, un marocchino di 25 anni, irregolare sul territorio italiano, era stato trasferito d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove è stato ricoverato in Terapia Intensiva.

In manette era finito un giovane senegalese di 29 anni: l’uomo risulta clandestino e senza fissa dimora. Il gip, dopo l’interrogatorio in carcere, ha ritenuto però non ci fossero gravi indizi di colpevolezza e ha deciso per la scarcerazione.

La lite in stazione

La lite tra due gruppi di stranieri - marocchini e senegalesi - era avvenuta nella serata tra il 4 e il 5 agosto in via Bono, all’altezza delle ultime pensiline della stazione Autolinee. Gli agenti della Squadra mobile della questura avevano subito indagato nell’ambiente dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Dubbi sull’arma

Dall’interrogatorio in via Gleno sono emerse però delle discrepanze tra il racconto di un testimone, della vittima e del senegalese in carcere. Il teste ha indicato come arma dell’accoltellamento una bottiglia di vetro mentre i due litiganti hanno parlato di un coltello: è quindi possibile che il testimone non abbia visto scappare il 29enne ma un’altra persona, probabilmente dei due gruppi di stranieri che hanno dato il via al litigio.

Il senegalese ha inoltre ammesso di aver usato il coltello per colpire al torace il marocchino, ma per difendersi dal 23enne che lo aveva aggredito ferendolo alla mano. Il marocchino, quella sera in stato di ebbrezza, si sarebbe anche impossessato del coltello del senegalese auto-provocandosi le ferite al collo e al polso. Inoltre il 23enne non ha saputo, in fase di riconoscimento, identificare con certezza il 29enne. Da qui la scarcerazione del senegalese.

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