Lei vegliava la salma del papà, lui la tempestava di chiamate

BASSA BERGAMASCA. Stalking, alla sbarra 25enne che non accettava di essere lasciato. «Le ultime volontà di tuo padre: tornate insieme».

Nemmeno quando era morto il padre di lei, nel giugno 2023, lui aveva avuto la misericordia di attenuare il suo pressing soffocante. Quando la ex fidanzata, all’una di notte, era rincasata dall’ospedale dove si era spento il genitore, lui, 25enne della Bassa, era lì che la attendeva nel parcheggio davanti all’abitazione e non per farle le condoglianze, bensì per millantare che le ultime volontà del padre erano che lui e lei dovessero riprendere la relazione. Il giorno successivo, mentre lei vegliava la salma alla casa del commiato, lui - tramite il cellulare del fratello, visto che la ex aveva bloccato il suo numero - la tempestava di messaggi e chiamate.

«Una volta si è pure arrampicato sul balcone», ha ricordato la madre della ragazza. Quando lei tornava a casa, ad aspettarla nel parcheggio, per scongiurare l’assillante presenza dell’ex, c’era il padre.

«Ossessivo», lo ha definito un’amica della presunta vittima, che ha 23 anni, pure lei della Bassa, al processo che vede il 25enne accusato di stalking. Da quando lei, nel febbraio 2021, lo aveva lasciato, lui aveva cominciato a toglierle il respiro: nessuna violenza fisica, ma un esasperante stillicidio di episodi. «In due anni almeno 100 volte ha scavalcato il cancello ed è rimasto appostato nel cortile condominiale, spesso seduto sul dondolo», ha dichiarato ieri in aula la madre della 23enne. E poi, passaggi quotidiani davanti a casa in auto, bici o monopattino, citofonate, telefonate e messaggi in cui lui la supplicava: «Torna con me, torna con me». «Una volta si è pure arrampicato sul balcone», ha ricordato la madre della ragazza. Quando lei tornava a casa, ad aspettarla nel parcheggio, per scongiurare l’assillante presenza dell’ex, c’era il padre. «Quando mio marito è morto, mia figlia non si è più sentita protetta – ha continuato la donna – e a quel punto ha deciso di sporgere denuncia».

E quando lei se ne andava, il 25enne la seguiva. In alcune occasioni, ha rivelato la testimone, il 25enne aveva passato la notte nel cortile condominiale della ex.

«Quand’erano ancora insieme – ha spiegato l’amica – lui le scriveva messaggi del tipo: “Ti ammazzo, ti brucio l’auto”. Quando lei lo ha lasciato, scriveva: “Mi ammazzo”, “Dove sei?, Con chi sei?”, “Ti amo, stiamo ancora insieme”. Lui la seguiva, quando andavano al bar del paese lo trovavamo lì». E quando lei se ne andava, il 25enne la seguiva. In alcune occasioni, ha rivelato la testimone, il 25enne aveva passato la notte nel cortile condominiale della ex.

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