Economia
Domenica 01 Settembre 2024
Le vacanze in Italia sempre più costose: per i pacchetti viaggio +29%
ANALISI DI FINE ESTATE. L’inflazione sta rallentando, grazie anche al raffreddamento dei costi energetici, ma nel settore turistico i prezzi, in Italia, hanno subito un deciso aumento quest’estate con effetti negativi sul turismo nazionale.
Dopo i dati Istat che segnalavano crescite dei prezzi di ristoranti, alberghi o spettacoli superiori di due o quattro volte rispetto al tasso di inflazione generale, arriva anche una nuova conferma da Eurostat. L’istituto europeo indica infatti come a luglio il prezzo al consumo dei pacchetti vacanze in Italia abbia registrato un vero boom con una crescita del 19,5% contro il +6,6% della media Ue, che sale addirittura al +29,8% nel caso di pacchetti per località all’interno del territorio nazionale. Per i prezzi dei pacchetti vacanza internazionali l’Italia invece registra una crescita inferiore alla media Ue con il 3,7% a fronte del 5,7% della media Ue. Il nostro paese ha inoltre registrato un aumento dei prezzi superiore a quello europeo anche per i servizi ricreativi e culturali (+8,8% a luglio a fronte del +4,8% in Ue) e per i servizi ricreativi e sportivi (+5,6% in Ue in media, +13,3% in Italia). È andata meglio per i prezzi dei voli nazionali in Italia che sono diminuiti in media del 15,2% (+4,5% in Ue) mentre quelli internazionali hanno avuto una flessione del 15,6% (-4% la media Ue).
Gli effetti
Eurostat non lo dice, ma forse non è un caso se le nostre località turistiche abbiano registrato un calo delle presenze degli italiani compensate da quelle degli stranieri. Qui i dati arrivano da un’indagine di Assoturismo Confesercenti, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, che parla di un trimestre estivo al di sotto delle aspettative con un -0,7% di pernottamenti e di una flessione degli italiani (-2,9%) a fronte di presenze straniere salite dell’1,6%. Il calo della domanda italiana si è sentito in particolar modo nelle località balneari (-4,1%), termali (-5,3%) e dei laghi (-3,7%). In termini assoluti si stimano per il trimestre estivo 105,4 milioni di pernottamenti di italiani, contro i 108,6 milioni del 2023.
Per le prossime settimane si prevede l’arrivo di 15 milioni di turisti grazie alle tariffe più basse
La bassa stagione
Una piccola inversione di tendenza si potrebbe invece registrare a settembre, quando i prezzi inevitabilmente scenderanno, a fronte del bel tempo che dovrebbe invece proseguire. Per il mese si prevede l’arrivo nelle strutture ricettive di 15 milioni di turisti per un totale di 50,2 milioni di pernottamenti, lo 0,6% in più rispetto a settembre 2023. A stimarlo è il Centro Studi Turistici per Assoturismo Confesercenti. Le tendenze più ottimiste sono attese per le imprese delle città d’arte (+2,4%%), delle località rurali e di collina (+2,1%). Una leggera crescita è attesa anche per le località dei laghi (+0,9%), mentre per mare, montagna e terme le previsioni sono di sostanziale stabilità o di una leggerissima contrazione.
L’istituto europeo di statistica registra forti rialzi anche per i servizi ricreativi e culturali
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