Le Pen a Pontida: «Impegno comune per la libertà». Salvini: «Io e Giorgia stesso obiettivo, il centrodestra unito vince»

PONTIDA. Matteo Salvini sul palco del raduno 2023: «La Lega si fa garante che questo governo durerà per tutti i 5 anni, non riusciranno a dividerci». La leader del Rassemblement National: «Voi in Italia e noi in Francia, siamo impegnati nella stessa lotta».

«La Lega si fa garante che questo governo durerà per tutti i 5 anni, non un minuto di meno». Così il leader Matteo Salvini, domenica 17 settembre dal palco di Pontida 2023, dove secondo la Lega sono arrivate 100 mila persone. «Io oggi qua e Giorgia a Lampedusa - ha aggiunto - sono la sintesi di uno stesso obiettivo e destino comune. Non riusciranno a dividerci, abbiamo culture e senso di militanza diverso ma il centrodestra unito vince».

«Siamo determinati e destinati a vincere in Italia e in Europa», ha aggiunto. E in Europa «se dobbiamo scegliere tra Macron e Marine Le Pen non ho nessun dubbio: tutta la vita con Marine Le Pen», ha detto ancora il leader della Lega. Sull’immigrazione «ho fatto e farò, e tutti insieme faremo, tutto quelo che è democraticamente permesso per bloccare un’invasione che rischia di essere disastrosa». «La tassa sugli extraprofitti miliardari delle banche per la Lega è una priorità, non torneremo indietro», ha sottolineato.

L’omaggio a Maroni e Berlusconi

In apertura Salvini ha rivolto un omaggio a Roberto Maroni e Silvio Berlusconi. Su Maroni ha detto: «È stato un segretario che prima di me e meglio di me ha lavorato ed è stato un grande leghista». Sul presidente di Forza Italia, Salvini ha ricordato «un amico che non è mai venuto a Pontida ma di cui tanto avevamo discusso». Di entrambi i leader sugli schermi sono passati due brevi video con le foto di Maroni e Berlusconi.

Le Pen: «Noi in Francia e voi in Italia lottiamo per libertà»

Marine Le Pen, leader francese del Rassemblement National, è salita sul palco di Pontida 2023, insieme a Matteo Salvini: «È un’alleata ma soprattutto un’ amica nei momenti di vittoria e difficoltà, e non abbiamo mai cambiato opinione», ha detto Salvini. Poco prima il leader della Lega, accogliendola nel retropalco, le ha consegnato il libro «Fatti per unire» di Roberto Nicolucci che illustra alcuni dei ponti più famosi al mondo in vista della realizzazione del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia.

«Sono contenta di incontrare Salvini, che avete la fortuna di avere come leader e io come amico - ha detto Le Pen –. Sono felice di essere a Pontida, un luogo così simbolico, simbolo della resistenza alle influenze esterne. E credo che il parallelo con quello che vedremo in Europa non sia esagerato». «Voi in Italia e noi in Francia - ha aggiunto – siamo impegnati nella stessa lotta, la lotta per le libertà, per la patria, io so quanto ci teniate alle vostre libertà». «Noi difendiamo i nostri porti - ha detto ancora Le Pen –, come così brillantemente ha fatto Matteo con così tanto coraggio e combattività quando aveva il potere di farlo. Allora l’Europa intera guardava all’Italia con ammirazione e noi come alleati eravamo orgogliosi di Salvini e della Lega. Aspettiamo che quel momento ritorni». «Quando c’è un partito come la Lega e un dirigente come Salvini - ha aggiunto - si sa che è la scelta giusta, anzi l’unica scelta possibile».

Calderoli: «Il 2024 sarà l’anno dell’autonomia differenziata»

«Giovedì le opposizioni (nella commissione Affari costituzionali del Senato, ndr) hanno presentato 572 emendamenti, ma noi andiamo avanti lo stesso e per ottobre 2023 la riforma sarà in aula al Senato. Questo significa che il 2024 sarà l’anno dell’autonomia e io vado avanti».

Così il ministro delle Riforme, il bergamasco Roberto Calderoli, parlando dell’iter del suo disegno di legge sull’autonomia differenziata, dal palco del raduno. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha detto: «La domanda che mi sono posto prima di prendere la parola è come interpretare lo spirito di Pontida nel ruolo che oggi mi è affidato. Lo spirito di Pontida è lo spirito di libertà, di verità, di dire le cose come stanno, di responsabilità». «L’equilibrio è anche un atto di coraggio - ha aggiunto -.Tutti i giorni, quando mi sveglio da ministro dell’Economia, vivo una realtà che non è fatta solo della guerra in Ucraina, con tutte le conseguenze economiche e sociali. È fatta anche di tante altre guerre, che si fanno in tanti modi: c’è quella utilizzando il grano, gli immigrati, l’energia. Questo rende il quadro tremendamente complicato e difficile». «Come ministro Economia mi alzo la mattina e condivido le angosce, le preoccupazioni di tanti imprenditori e famiglie che si alzano con il debito sulle spalle. Anche io da ministro mi alzo con un grande debito sulle spalle: 2.859 miliardi: significa che soltanto l’anno prossimo, per interessi in più dovremo pagare 14 miliardi, 14 miliardi sottratti ad aiuti, sanità, riduzione delle tasse»

Tra gli interventi della mattinata sul palco anche quello del capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari: «Noi non dobbiamo inventarci nulla, da qui non dobbiamo lanciare nessun messaggio nuovo, perché la Lega ha una posizione chiara da sempre. Noi stiamo con i lavoratori e con la gente, noi difendiamo i nostri territori e la sovranità dei Paesi»; del capogruppo al Senato Massimiliano Romeo: «Sull’immigrazione bisognerebbe cominciare a dare un po’ più retta a Matteo Salvini, che è l’unico che è riuscito, dati alla mano, a bloccare le navi, l’unico. Quindi quindi ascoltatelo un pò di più, soprattutto in Europa, dove fanno finta di non sentire. Invece è un problema serio che rischia di creare tensioni sociali fortissime. Vogliamo un intervento dell’Europa che ci aiuti a stabilizzare le aree del nord Africa, ma vogliamo rilanciare i decreti sicurezza di Salvini, che tanto avevano fatto di bene a questo paese»; e di Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e presidente della commissione Giustizia a Palazzo Madama che ha parlato del tema delle violenze su donne e minori: «La castrazione chimica sarà la nostra prossima battaglia. Se uno stupratore non riesce a tenere i propri impulsi vuol dire che ha bisogno di un aiuto, che si chiama in un modo: castrazione chimica».

Fontana: «Chi teme l’autonomia non sa amministrare i territori»

«L’autonomia è qualcosa che ci consente di migliorare e di rendere più efficiente il Paese. Se la Lombardia è ancora oggi la locomotiva d’Italia, sono convinto anche che se la Lombardia potrà correre ancora di più, tutto il Paese migliorerà. Chi non vuole l’autonomia ha paura di avere responsabilità maggiori o non è in grado di amministrare i propri territori». L’ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, dal palco del raduno della Lega a Pontida. Quindi ha ringraziato il ministro delle Riforme, Roberto Calderoli per il «lavoro eccellente ed essenziale» che sta facendo sulla riforma, e ha ricordato che «la prima persona che si era battuta in maniera fortissima per questo era Roberto Maroni, che ci manca tanto per la sua passione e per le idee che, insieme a Bossi, ha portato avanti per 30 anni. Noi dobbiamo essere ancora più compatti».

Sul palco anche il governatore del Veneto, Luca Zaia: «L’autonomia - ha detto in un passaggio del suo intervento - non è la secessione dei ricchi, ditelo nei bar, ditelo a chi lo dice. L’autonomia non è un attacco all’unità nazionale, è una vera assunzione di responsabilità. Pensate che lo stato più autonomista in Europa è la Germania e non mi sembra che conti poco..». «La Lega - ha aggiunto indica la via anche rispetto alle politiche sull’immigrazione. L’Europa non può considerare Lampedusa come un confine italiano. La presidente von der Leyen vada pure a Lampedusa ma si ricordi che deve anche tornare a casa a risolvere il problema».

Comincia l’edizione 2023

Con il tradizionale omaggio ai militanti della Lega che sono scomparsi - davanti all’albero della vita, piantato al lato del pratone di Pontida - è cominciata l’edizione 2023 del raduno della Lega. Sui maxi schermi scorrono le foto e i nomi delle persone che non ci sono più. Ultima, la giornalista Maria Giovanna Maglie scomparsa a maggio.

Dopo l’intervento del segretario federale della Lega giovani, Luca Toccalini, prevista una rappresentanza di sindaci, i governatori della Lega, la responsabile giustizia Giulia Bongiorno, i capigruppo di Camera e Senato e all’Europarlamento. Subito dopo parleranno i ministri, mentre chiuderanno Marine Le Pen e Matteo Salvini.

A Pontida lo storico pratone che da 30 anni ospita il raduno della Lega nella mattinata di domenica ha iniziato a riempirsi di militanti e bandiere. Il segretario Matteo Salvini, è arrivato poco dopo le 10 e si è fermato per il tradizionale giro di selfie per Matteo con i militanti che sono lungo le transenne che delimitano il pratone. In sottofondo, le canzoni «Sarà perché ti amo» dei Ricchi e poveri e «Cenere» dall’ultimo festival di Sanremo.

Sabato l’assemblea dei giovani

Un’anteprima, una prova generale. Il sabato di Pontida, che ha aperto la due giorni di raduno della Lega nello storico pratone, ha seminato già i temi su cui oggi - domenica 17 settembre - Matteo Salvini centrerà il proprio discorso, all’interno di una giornata che vedrà anche la partecipazione di Marine Le Pen: immigrazione, Europa, governo e autonomia. Sabato pomeriggio il vice premier e segretario federale della Lega ha aperto l’assemblea organizzata dai giovani del partito: «Pontida è emozione, comunità, passione - le parole di Salvini -. Porterò un’idea di futuro per i prossimi decenni». A partire dall’Europa, che «è stata assente, sorda e arrogante – rimarca il leader leghista -. Noi abbiamo un’altra idea».

«Stiamo lavorando in totale sintonia con il governo»

E «con Giorgia Meloni abbiamo condiviso tutto», ribadisce, passando poi alla politica interna e all’immigrazione: «Giorgia sta facendo miracoli. Dobbiamo attrezzarci perché abbiamo il dovere di difendere i confini. Che questa domenica Giorgia Meloni sia a Lampedusa e io accolga Marine Le Pen a Pontida è parte dello stesso obiettivo. La difesa dei confini e la sicurezza non sono un capriccio della Lega, è un sacro dovere: stiamo lavorando in totale sintonia col governo, che andrà avanti per almeno dieci anni». «Un nuovo Decreto Sicurezza? Lo spero – aveva anticipato parlando con i giornalisti -: ci sta lavorando Matteo Piantedosi».

C’è spazio per un omaggio al passato del movimento: «L’Europa dei popoli e delle nazioni è stata una geniale intuizione di quel grande uomo che si chiama Umberto Bossi», dice Salvini, e nel corso degli interventi sarà ricordato anche Roberto Maroni. C’è uno striscione, retto dai giovani della Lega, a capeggiare in platea: «Autonomia o elezioni». L’autonomia è «una maratona, non i 100 metri», riconosce il vice premier, che però assicura che «finalmente è a portata di mano un risultato storico che porta a più libertà per i territori. Grazie a Roberto Calderoli per il suo lavoro». Chiosa sulle Europee: «La Lega al governo con la sinistra in Europa non ci andrà mai. Se qualcuno dividerà il centrodestra, commetterà un errore madornale».

Valditara: riforma dell’istruzione tecnico-professionale

Sabato a Pontida è intervenuto anche Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito: «La scuola costituzionale è quella che mette al centro la persona dello studente, ecco perché la riforma dei tutor: per personalizzare la formazione. Lunedì porterò in Consiglio dei ministri una grande riforma dell’istruzione tecnico-professionale, che deve tornare un canale di formazione di Serie A». Se per Valditara «il portato negativo del Sessantotto è nella contestazione e nella negazione dell’autorità», di fronte al crescere del disagio giovanile la risposta ha un’altra prospettiva: «Introdurre la cultura del rispetto vuol dire ridare senso alle sospensioni e al voto di condotta. Ci vuole più scuola per il ragazzo che ha bullizzato o picchiato un compagno o un’insegnante. Servono anche attività solidali: farli lavorare in una mensa per poveri o in una casa di riposo, ad esempio, per imparare a vivere con l’altro». Dal palco prende la parola anche il vicesegretario federale Andrea Crippa: «Chiederemo la castrazione chimica per chi stupra – è uno dei temi sollevati -. Il generale Vannacci? Qui c’è un popolo disposto ad accoglierlo a braccia aperte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA