L’assessora Lenzini: «Un osservatorio sulla casa per rispondere alle diverse necessità»

L'INTERVISTA AGLI ASSESSORI/10. Claudia Lenzini: «L’abitare può generare relazioni positive». Dal Fondo giovani alle forme di housing per le fragilità. E sulle Reti di quartiere: «Rafforzeremo gli strumenti di partecipazione». L’intervista completa su L’Eco di Bergamo in edicola il 5 luglio.

Dal quartiere al palazzo. Claudia Lenzini ha praticamente bruciato tutte le tappe. Alla prima esperienza politica come capolista della civica «Carnevali sindaca», pochi mesi dopo si è ritrovata in Giunta. Il vero volto nuovo dell’esecutivo, al debutto con un pacchetto di deleghe piuttosto «ingombranti» - Politiche della casa, partecipazione e reti di quartiere -, visto che qui si gioca buona parte del rapporto tra cittadini e amministrazione.

Una delega che ha sperimentato dal «basso», dato che la sua esperienza civica nasce nel Comitato di quartiere di Santa Lucia.

«Nel 2008 ho partecipato alla costituzione del Comitato, nato per fare in modo che la trasformazione urbanistica degli ex Riuniti nella sede della Guardia di finanza fosse anche un’opportunità per migliorare i quartieri. Uno dei primi reel di presentazione della mia candidatura s’intitolava proprio “Parto da qui” ed era girato sulla ciclopedonale degli ex Riuniti, perché quel percorso verde e sicuro è stato il frutto del lavoro tra cittadini attivi e amministrazione».

Nei suoi reel parla anche dell’esperienza nel mondo Acli e del volontariato.

«Sono stata referente di uno dei circoli cittadini Acli, seguendo diversi progetti come “La città che vogliamo”, e sono legata alla parrocchia di Santa Lucia».

Ruoli part-time o full-time, se n’è discusso molto in campagna elettorale. Lei è avvocato, si dividerà tra studio e assessorato?

«Nel mio percorso professionale mi sono occupata più di consulenze che di contenziosi. Ho riconvertito le mie priorità, al primo posto ora c’è l’attività in Comune».

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