La leucemia felina: le cause, i sintomi e le cure

I CONSIGLI DEL VETERINARIO . La leucemia felina è una patologia causata da un virus e, più precisamente, da un retrovirus della famiglia degli Oncoviridae.

La leucemia è trasmissibile agli altri gatti ma non all’uomo o ad altre specie animali. Sono stati identificati quattro sottogruppi di virus della leucemia felina aventi una rilevanza clinica: FeLV-A; FeLV-B; FeLV-C e FeLV-T.

FeLV-A è responsabile dell’infezione della maggior parte dei gatti che sviluppano la malattia; gli altri sottogruppi, invece, sono forme mutate del sottotipo originario e possono svilupparsi all’interno di gatti infetti.

Come si trasmette la leucemia felina

La trasmissione del virus della leucemia felina avviene da gatto a gatto, attraverso il contatto ravvicinato, tramite saliva, sangue, secrezioni nasali, lacrime, urina e feci. La trasmissione del virus può avvenire anche dalla madre ai cuccioli, nel caso in cui questa sia infetta, sia all’interno dell’utero che durante l’allattamento. In alcuni casi, la trasmissione può avvenire anche attraverso le ferite da morso.

Non tutti i gatti si infettano in maniera persistente, alcuni felini sono in grado di neutralizzare il virus grazie alla rapida risposta del sistema immunitario. Generalmente, ciò si verifica durante le fasi iniziali dell’infezione, indicativamente, nelle prime 4-12 settimane. Al contrario, se si instaura un’infezione significativa a livello del midollo osseo, il gatto rimarrà infetto per tutta la vita.

Maggiore rischio nei gattini

I gattini sembrano essere esposti ad un maggiore rischio di contrarre il virus, mentre gli individui adulti sembrano godere in certa misura di una protezione intrinseca e, man mano che invecchiano, la loro suscettibilità all’infezione diminuisce. Nonostante ciò, il virus può essere contratto da gatti di tutte le età.

I sintomi della leucemia felina

I sintomi della leucemia felina possono essere diversi, anche di molto, fra un gatto e l’altro. Durante le prime fasi dell’infezione, per altro, la sintomatologia potrebbe passare inosservata ed essere lieve ed aspecifica. In alcuni casi, possono trascorrere mesi o addirittura anni prima che l’infezione manifesti i suoi segni, dando l’impressione che il gatto sia del tutto sano. Fra i sintomi che si possono manifestare, ritroviamo: febbre (generalmente lieve durante le prime fasi dell’infezione), debolezza, vomito, mancanza di appetito, dimagrimento, ingrossamento dei linfonodi e difficoltà respiratorie.

La FeLV può inoltre comportare l’insorgenza di Immunosoppressione, rendendo così il gatto maggiormente suscettibile a infezioni di varia natura, anemia, tumori (il linfoma è il tumore più comunemente associato alla leucemia felina), malattie immuno-mediate, problemi della riproduzione, stomatite (infiammazione della cavità orale), enterite, disturbi neurologici. La diagnosi della FeLV si basa sulla valutazione dei segni clinici presentati dal gatto e sull’esecuzione di analisi mirate.

Come diagnosticare la leucemia felina

Nel dettaglio, esistono test diagnostici specifici, da effettuarsi presso il veterinario, che sono in grado di determinare se il gatto è affetto da leucemia felina e test utili per determinare il grado dell’infezione. Tali test prevedono generalmente l’utilizzo di un campione di sangue raccolto tramite prelievo.

Da tenere in considerazione, tuttavia, che l’agente virale responsabile della leucemia felina è rilevabile dopo 30 giorni o più dall’infezione. Per questa ragione, potrebbe essere necessario ripetere i test diagnostici una seconda volta, dopo 30 giorni, in presenza di primo esito negativo e nel caso in cui il gatto sia a rischio elevato di aver contratto l’infezione.

Il test per l’individuazione del virus della leucemia felina è raccomandato quando il gatto arriva per la prima volta in casa, prima di ricorrere all’eventuale vaccinazione. Allo stesso tempo, il test è raccomandato nei casi in cui vi sia una potenziale esposizione al virus o in seguito a ferita da morso ad opera di un gatto di cui non si consoce lo stato di salute.

Nel caso in cui il gatto viva all’interno di una famiglia nella quale sono presenti altri gatti positivi alla FeLV, il veterinario potrebbe raccomandare l’esecuzione di un test annuale. Lo stesso dicasi nel caso in cui il gatto abbia accesso all’ambiente esterno.

Non esiste cura per la leucemia felina

Purtroppo, ad oggi non esiste una cura specifica contro la leucemia felina e contro FeLV. I trattamenti che si intraprendono sono quindi sintomatici e di supporto e mirano principalmente ad incrementare aspettativa e qualità della vita del gatto affetto. In funzione dei segni clinici e delle patologie correlate manifestate, pertanto, l’approccio terapeutico può variare e verrà quindi stabilito dal veterinario su base individuale per ciascun gatto.

Come prevenire la leucemia

Un ruolo importante nella prevenzione della leucemia felina è sicuramente rappresentato dalla vaccinazione che può essere eseguita solo dopo aver effettuato il test per la determinazione del virus responsabile della malattia. Tuttavia, è opportuno ricordare che il vaccino, per quanto utile, non garantisce un’efficacia del 100% nella prevenzione dell’infezione. I gatti con FeLV devono essere sterilizzati per ridurre il rischio di trasmissione del virus.

La collaborazione Eco di Bergamo e veterinari

Questo articolo nasce dalla collaborazione tra L’Eco di Bergamo e l’Ordine dei medici veterinari della provincia di Bergamo che ogni due settimane cura la rubrica «Amici con la coda» con consigli e informazioni utili per la cura e la conoscenza del mondo animale. L’Ordine dei medici veterinari della provincia di Bergamo è costituito da tutti i medici veterinari iscritti all’Albo e assume nell’ambito dell’esercizio della professione veterinaria notevole importanza ed autorità. Rappresenta circa 600 professionisti su tutto il territorio bergamasco: medico veterinario per gli animali da compagnia, medico veterinario negli allevamenti zootecnici, medico veterinario nel Servizio veterinario pubblico.

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