La donazione di un milione di euro, a Cisano un polo per la comunità nel ricordo di Pozzoni

RIGENERAZIONE URBANA. Dalla famiglia del cavaliere un milione per finanziare l’opera. In via Mazzini sorgerà un centro di aggregazione sociale. Il figlio: «Memoria di un uomo religioso e di grandi valori».

Cisano Bergamasco

Sala consiliare affollata domenica mattina a Cisano per la presentazione del progetto del polo polifunzionale di aggregazione sociale, che sarà intitolato al compianto cavaliere Piero Pozzoni, nel centenario della nascita, il 7 aprile del 1925. La prima cittadina Antonella Sesana ha introdotto la riunione con il ringraziamento alla famiglia Pozzoni, erede del colosso del gruppo grafico-editoriale «F.lli Pozzoni», per il grande gesto della donazione di un’erogazione liberale di un milione di euro che consentirà di fare sorgere una struttura al servizio della comunità cisanese, della Valle San Martino e delle zone confinanti. Presenti in sala i familiari di Pozzoni, tra cui la vedova del compianto cavaliere, Luciana Novati. C’erano poi vari amministratori e le autorità civili e militari. Tra di loro anche i sindaci di Pontida, Davide Cantù, e di Caprino, Luca Tami. Su invito della sindaca è intervenuto per la famiglia Pozzoni il figlio Mario. «Oggi è un momento straordinario – ha sottolineato Mario Pozzoni – un’occasione che intreccia i fili della memoria, della gratitudine e dell’impegno verso il futuro. Siamo qui riuniti per celebrare il centesimo anniversario della nascita di mio padre. Piero Pozzoni era un uomo di grandi valori, profondamente religioso, legato alla sua terra e alla sua comunità».

Rigenerazione urbana in via Mazzini

Da parte del figlio Mario non è mancato «un pensiero alle tante persone che, nel corso dei 112 anni di attività aziendale, hanno lavorato con dedizione e passione per il nostro gruppo. Senza il loro impegno, la nostra storia non sarebbe quella che è oggi». Sono intervenuti poi il consigliere regionale Davide Casati, il presidente della Comunità Montana Antonio Rusconi, il direttore sanitario Asst Bergamo Ovest Pietro Tronconi, Giancarlo Scarpini, direttore del distretto sanitario di Ponte San Pietro, e Maria Fantini, responsabile dei Servizi sociali del Comune: nei loro discorsi hanno sottolineato l’importanza della scelta del progetto che consente alla comunità di poter disporre in loco di servizi che vanno incontro ai bisogni.

L’invito del vescovo emerito di Lodi: «Riflettere per una città dell’uomo che segna un cammino sui temi di solidarietà, giustizia e libertà»

C’è stata poi da parte dell’architetto Cristina Benedetti l’illustrazione del progetto che sorgerà in via Mazzini con un intervento di rigenerazione urbana, al piano terreno con spazi di circa 500 metri quadrati, di una costruzione, con entrata autonoma: «I lavori sono stati avviati e l’inaugurazione è prevista per il mese di settembre del prossimo anno». Il parroco don Angelo Cortinovis ha evidenziato «l’importanza della donazione che va al servizio di tutto il paese». Poi la conclusione da parte del vescovo emerito di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi , con l’invito «a riflettere per una “città dell’uomo” che segna un cammino sui temi della solidarietà, della giustizia e della libertà».

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