In Valle Imagna assistenza a casa con 33mila pasti e 5.300 viaggi

Il Gruppo volontari dal 1999 ha ampliato le attività a domicilio a persone con particolari fragilità. tra le attività il trasporto negli ospedali per visite, cure e riabilitazioni.

Il bilancio è di 127 volontari, 35mila ore di volontariato, 12 automezzi, 5.300 viaggi per un totale di 190mila kilometri percorsi, 17.637 persone trasportate e 33mila pasti consegnati. Sono questi i numeri che raccontano l’intensa attività del Gruppo volontari assistenza domiciliare Valle Imagna, che si svolge sull’intero territorio valdimagnino. «Tutto iniziò nel 1999, quando la Consulta del volontariato, la Comunità montana Valle Imagna, l’Azienda sanitaria locale e le Associazioni Avis e Aido avviarono un percorso formativo per creare un gruppo di volontari che andassero al domicilio delle persone con particolari fragilità per portare assistenza e conforto – racconta Damiano Frosio, volontario e socio fondatore dell’associazione -. Da quel momento non ci siamo più fermati e abbiamo continuato ad ampliare le nostre attività per rispondere ai bisogni che via via emergevano».

Questa prima esperienza portò il gruppo ad incontrare il problema dei dializzati che con regolarità dovevano muoversi dalla Valle verso gli ospedali per visite, dialisi e ricoveri: per primi decisero di occuparsi del tema del trasporto e nacque così il principale filone di azione dell’associazione. Utilizzando due mezzi di proprietà della Comunità montana il gruppo iniziò il servizio di trasporto dei dializzati, che negli anni successivi venne esteso a tutte le persone che ne avevano bisogno con relativo ampliamento del parco mezzi fino ad arrivare alla situazione attuale. «Abbiamo via via implementato il servizio per tutte le persone che sono in difficoltà con gli spostamenti. I servizi sono rivolti principalmente all’accompagnamento per visite specialistiche, cure, riabilitazioni presso le strutture ospedaliere, oppure verso le scuole e le strutture assistenziali dell’intera Lombardia, con particolare attenzione alle persone con disabilità. Con il tempo il servizio per i dializzati è stato, invece, assorbito delle diverse associazioni di soccorso che operano in Valle e che hanno mezzi più adeguati dei nostri per questo scopo».

La continua crescita

In ormai più di vent’anni di attività l’associazione ha continuato a crescere, anche grazie alla capacità dei suoi volontari di saper cogliere i bisogni che emergevano sul territorio e di costruire risposte efficaci. Ultima delle quali il servizio dei pasti a domicilio, nato poco dopo lo scoppio della pandemia. «Nel periodo pandemico gli anziani non potevano muoversi e facevano fatica a gestire la spesa. Questo ci ha interrogato e nel maggio 2021 abbiamo deciso di avviare un progetto sperimentale di consegna dei pasti a domicilio». Un esperimento di successo, tanto che oggi è diventato un servizio strutturato dell’associazione: da lunedì a venerdì i volontari consegnano i pasti alle persone anziane o non autosufficienti che ne fanno richiesta. Nella fase sperimentale venivano consegnati 30 pasti al giorno, che ora sono diventati 100. «Nella gestione di questo servizio per gli utenti residenti nel Comune di Sant’Omobono ci aiutano i ragazzi con disabilità del servizio territoriale disabili “Stare in valle”. Il loro servizio ha sede proprio a Sant’Omobono e sono loro a consegnare i pasti a piedi: un bell’aiuto per noi e un modo concreto per praticare l’inclusione».

Le richieste sono in crescita

Un aiuto fondamentale perché, come spiega Frosio, le richieste sono sempre in crescita e, nonostante l’associazione conti un buon numero di volontari, non è sempre possibile esaudirle tutte. «Oggi ci troviamo a far fronte ad un numero di richieste in costante aumento e ci troviamo costretti a non accettarle perché non abbiamo le forze per esaudirle tutte. Vorremmo però riuscire a rispondere positivamente a tutti: per farlo avremmo bisogno di almeno dodici nuovi volontari e possibilmente anche di un mezzo in più perché con quelli che abbiamo attualmente non riusciamo a coprire tutti i servizi. Confidiamo che qualcuno voglia darci una mano».

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