Il Vescovo in Santa Caterina: «La preghiera è oro nella vita dell’uomo» - Video/Foto

LA CERIMONIA. Nella mattinata di domenica 18 agosto l’omaggio floreale dei vigili del fuoco. Alle 17,30 la solenne Concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Francesco Beschi. Al centro il valore profondo della preghiera.

La festa dell’Apparizione nel santuario dell’Addolorata in Borgo Santa Caterina vive il suo momento clou domenica 18 agosto, nel giorno esatto in cui ricorre il 422° anniversario dell’evento, avvenuto a mezzogiorno nel 1602, quando una stella apparsa nel cielo emanò tre raggi luminosi su un affresco dell’Addolorata da tempo deteriorato, posto sul muro di una casa, poi collocato in santuario, reintegrandolo nella bellezza originaria.

Le benedizioni

Il programma ha previsto Messe alle 6, 7, 8, 9 (concelebrata da don Mattia Cortinovis, uno dei tre preti novelli di quest’anno) e 10,30 (solenne, presiede il prevosto emerito monsignor Andrea Paiocchi). Alle 10 il tradizionale omaggio floreale dei vigili del fuoco alla colonna dell’Addolorata. Alle 12 Angelus davanti alla venerata effigie, recitato da monsignor Pasquale Pezzoli, prevosto di Santa Caterina. Nel pomeriggio possibilità delle Confessioni e delle benedizioni al trono dell’Addolorata. In particolare, alle 16 benedizione di bambini e genitori.

Messa e processione

«La preghiera è oro nella vita dell’uomo e non è una alternativa alla carità. Infatti, dalla preghiera deriva la premura verso i bisogni degli altri. E ogni santuario ha sempre la porta aperta per la preghiera». È un passo dell’omelia del Vescovo Francesco Beschi nella Messa solenne di domenica sera 18 agosto nel santuario dell’Addolorata in Borgo Santa Caterina, nel giorno che ricorda l’Apparizione. «Nessuno vorrebbe sperimentare il dolore nella propria vita — ha detto il Vescovo all’omelia —, ma è una esperienza che accompagna l’esistenza di ogni persona. Non dobbiamo scappare di fronte alle ferite umane, ma dobbiamo curarle con la tenerezza della prossimità, cioè chinandoci sulle ferite dell’uomo».

Al riguardo di come soccorrere il dolore, monsignor Beschi ha proposto tre riflessioni: chinarsi sul dolore, lasciarsi ferire dal dolore, abbracciare chi è nel dolore. «Significa lasciarsi coinvolgere nel dolore delle persone e non scappare di fronte al dolore». Al termine, monsignor Beschi ha ripreso l’appello del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, che per l’Assunta aveva invitato a pregare per la Terrasanta. «In quella terra si stanno sperimentando le conseguenze della guerra».

Emozionante in Borgo Santa Caterina la processione guidata dal Vescovo Beschi nella serata di domenica 18 agosto con il simulacro seicentesco dell’Addolorata portato a spalle a turno dal gruppo portatori. Oltre ai fedeli hanno partecipato le autorità, fra cui la sindaca di Bergamo Elena Carnevali e quella di Pedrengo Simona D’Alba, paese legato al santuario per un antico voto. La processione è partita dal sagrato del santuario, percorrendo poi via Santa Caterina, piazzale Oberdan e tappa davanti all’Accademia Carrara e ritorno sul sagrato. Davanti alla colonna dell’Addolorata le riflessioni del Vescovo destinate alla città di Bergamo.

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