Il sondaggio: in città aumenta del 38% chi va in bicicletta

MOBILITA’ SOSTENIBILE. Dopo il Covid dati in crescita. Spostamenti su due ruote o a piedi: +31% in provincia, ma il ricorso ad auto e bus non cala e il traffico cresce.

Sempre più a piedi e in bicicletta. In tutta la Bergamasca è aumentato del 31% il numero delle persone che affermano di utilizzare la bicicletta o di muoversi a piedi. In città il dato dei soli spostamenti in bicicletta arriva a più 38%, mentre più 32% è la media relativa a tutta la Bergamasca. Sono questi alcuni dei risultati più significativi della «Prima indagine sulla mobilità a Bergamo e provincia» che, lanciata da «L’Eco di Bergamo» e Atb a ottobre, ha raccolto più di 1.300 risposte. Obiettivo: verificare i cambiamenti nelle scelte degli utenti del trasporto provinciale da prima a dopo il Covid, fornendo un importantissimo spaccato delle necessità di chi si muove nella Bergamasca.

Anche in provincia, dove solitamente gli spostamenti casa-lavoro avvengono tra Comuni diversi, l’incremento di chi si muove in bicicletta è notevole: più 26%. Miglioramenti analoghi per gli spostamenti a piedi: nel 2023 si registra un +28% tra i residenti di Bergamo e un +27% tra quelli della provincia. Un bergamasco su due si sposta (anche) a piedi: un dato che non può lasciare indifferenti le amministrazioni locali, riportando l’attenzione del dibattito sulla necessità di città e di paesi a misura d’uomo. La pandemia, dunque, ha modificato le scelte nel settore dei trasporti. Il sondaggio realizzato da Atb e «L’Eco di Bergamo» evidenzia notevoli cambiamenti non solo nelle opzioni per la mobilità, ma anche nei motivi degli spostamenti in ogni fascia d’età: meno per studio e lavoro, più per motivi familiari e per divertimento. Al contempo, però, cambia anche il come.

I mezzi pubblici

Benché il flusso degli spostamenti resti invariato, la ripartizione tra categorie di veicoli di trasporto evidenzia una novità importante: l’ascesa dei mezzi «verdi», dagli spostamenti a piedi alle biciclette, passando anche per i monopattini elettrici. Il numero totale degli utenti di questi ultimi resta ridotto (meno del 3% dei rispondenti al sondaggio), ma l’andamento è incredibile: l’utilizzo dei monopattini elettrici è triplicato. Se la tendenza si confermasse nel futuro, spinta anche dai servizi di noleggio entro la cinta urbana, si porrà con ancora più forza il tema della regolamentazione di mezzi che possono raggiungere i 20 chilometri orari ma sono utilizzati ancora troppo spesso senza protezioni. Di fronte a un aumento così marcato della mobilità «verde», ci si potrebbe aspettare una riduzione dei mezzi di trasporto motorizzati. Eppure, così non è. Il sondaggio evidenzia variazioni minori dell’1%, tra il pre e il post-pandemia, nel numero di utenze di autobus e treni. Il dato è del tutto analogo per quello di auto e moto. Uno studio del Politecnico di Milano indica, infatti, che il traffico non solo non è diminuito, ma in alcuni contesti è persino cresciuto. Una buona notizia c’è: come spiega «OpenPolis», il Pnrr prevede una riforma del trasporto pubblico e otto investimenti: la Lombardia sarà la regione italiana che più beneficerà dei finanziamenti, 430 milioni di euro. Non resta che spenderli bene.

Il momento dell’auto a tutti i costi sembra finito

Il sondaggio sui cambiamenti nelle scelte di mobilità dei bergamaschi mostra come l’utenza sia più propensa che in passato a scegliere un mezzo di trasporto rispetto a un altro in base alle necessità. Il momento dell’auto a tutti i costi sembra finito. Ora questa evoluzione deve essere supportata da politiche che favoriscano la disponibilità di negozi e servizi nei pressi di casa per tutti. Il tema è quello delle «città dei 15 minuti»: i bergamaschi spingono in questo senso di marcia.

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