“S ua Eccellenza è via per qualche giorno, è tornato dai suoi, si sposava una nipote e avrebbe fatto anche un poco di vacanza in Cadore”, così ha risposto la levigata voce di una suorina sollecita al professor Caudano, in un venerdì pomeriggio d’agosto in cui Murazzano è un deserto assolato. “Neanche un vescovo per chiacchierar”, celia fra sé il buon Elvio, che aveva chiamato per un ultimo, lui sperava decisivo, colloquio. In cuor suo, parlarne definitivamente con il vescovo e non con il vicepreside, cioè con un esponente del mondo di Langa e non del mondo della scuola, in fondo voleva dire, se non avere già scelto, comunque auspicare che lo si aiutasse a scegliere per il primo anziché per il secondo. Ma il vescovo è via, e il professor Caudano, se davvero vuole risolverla oggi, è abbandonato a se stesso. Conoscendosi, per non rischiare ulteriori indugi, aveva posto come termine estremo questo giorno. Gli restano poche ore e una assoluta solitudine.
Fa troppo caldo per uscire.
Rimane in casa e indugia. Fruga fra giornali e Internet alla ricerca di qualcosa sull’Atalanta. Bellanova che ritorna, Lookman che è tornato ad allenarsi, Koopmeiners fotografato in giro col cane. “Del resto, svagarsi col proprio animale è uno dei rimedi più consigliati contro lo stress”, ringhia Elvio esasperato dalla telenovela estiva, dai certificati, dai privilegi della casta dei calciatori, viziatissima. “Neppure i piloti di Formula 1, mi sembra, smettono di correre solo perché sanno che passeranno ad altra scuderia, visto che Hamilton verrà alla Ferrari ma sta disputando regolarmente il suo campionato”. Secondo ringhio.
La bella vittoria di Lecce lo ha rasserenato e gli ha confermato la grandezza della guida tecnica di Gasperini, che al passare degli anni e al mutare degli interpreti continua a riempirgli gli occhi di imprese un tempo impensabili, al punto che uno 0-4 in trasferta non diventa più l’evento dell’anno, ma solo un buon avvio per una stagione che si spera nuovamente felice.