Il presidente di Confcommercio: «Delta index, strumento per le nostre aziende»

L’INTERVISTA. Parla Giovanni Zambonelli, presidente di Confcommercio Bergamo.

Come valutare le competenze trasversali di un under 27? Basterebbe impegnarlo un giorno al bancone di un bar a preparare caffè, per captare e valutare le sue capacità: tecnica, reattività, relazioni, ordine, gentilezza, puntualità... Tante soft skills che in un’attività del terziario emergono immediatamente e con più facilità. Un settore che sta mettendo alla prova le numerose aziende nel recruiting di giovani della Generazione Z.

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Per questo motivo Confcommercio Bergamo ha avviato un percorso di accompagnamento con il Delta Index, l’Osservatorio che aiuta gli imprenditori a ridurre la distanza con le nuove generazioni. Lo scorso giovedì, le aziende «Da Mimmo», «La Spacca» e «G. B. Marenzi» sono state coinvolte nella compilazione del test con un lungo confronto con un formatore professionista di Delta Index. È stata una mattinata intensa durante la quale gli imprenditori hanno condiviso le problematiche da affrontare incontrando in Delta Index un alleato scientifico per soluzioni a lungo termine. Ne parliamo con Giovanni Zambonelli, presidente Confcommercio Bergamo.

Quali sono i principali problemi che si riscontrano con i giovani nel settore del commercio?

«In primo luogo, le nostre professioni hanno una forte connotazione esperienziale e come tali richiedono un periodo di tempo più lungo per l’apprendimento delle competenze. Questo stride molto con la proiezione temporale che i giovani si danno per acquisire un ruolo. Si danno un tempo molto più breve per “imparare un mestiere” e questo si scontra con la realtà, per cui il rischio è che abbandonino troppo presto il percorso intrapreso. In secondo luogo, il problema nel reperire profili non si pone sul piano quantitativo, ma qualitativo: si fa fatica a trovare persone con competenze adeguate ai ruoli richiesti».

È più un problema di attrarre, selezionare, formare o trattenere?

«Sono tutti e quattro elementi cruciali per un’impresa, non ce ne è uno che prevarica sull’altro. Certamente il turnover in ogni settore sembrerebbe rendere il trattenere il tema più importante, ma è l’ultimo tassello di un circolo virtuoso tra formazione delle competenze e benessere del lavoratore. Per cui ritengo che i quattro temi siano da mettere tutti sullo stesso piano».

Nel commercio ci sono aspetti positivi dei quali i giovani dovrebbero coglierne l’importanza?

«Il lavoro nel commercio ha una forte componente femminile, da questo punto di vista il nostro settore favorisce l’occupazione delle donne e questo è un aspetto importante all’interno del mercato del lavoro e della nostra società. Inoltre, nel terziario l’età media dei lavoratori è bassa, segnale che i nostri sono settori di entrata e apprendimento per i giovani. Non è banale affermare che l’occupazione nel commercio di giovani studenti rappresenta, per chi la fa, un’esperienza significativa che favorisce la loro maturazione e una preparazione per entrare successivamente nel mercato del lavoro. Per altro è proprio il terziario che esalta la capacità di relazione e comunicazione da parte delle persone, che sono oggi qualità fondamentali per affermarsi in qualsiasi ruolo e azienda».

Per quale motivo avete scelto di intraprendere il percorso Delta Index e qual è l’aspettativa per le aziende associate che sceglieranno di mettersi in gioco?

«Delta Index rappresenta uno strumento valido e consono ad aumentare la consapevolezza dei nostri imprenditori sull’importanza dei temi legati all’attrattività dei giovani; è un percorso che aiuta ad attivare processi di miglioramento continuo in tale ambiti. Per questo abbiamo deciso di partecipare al progetto e coinvolgere le aziende dei nostri settori nei percorsi proposti da Delta Index. È fondamentale oggi che si abbia la consapevolezza di quali iniziative e percorsi intraprendere per essere attrattivi verso che entra nel mondo del lavoro. Solo così si salvaguardia l’esistenza delle nostre imprese».

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