C aleb Okoli, Nadir Zortea, Nicolò Cambiaghi e Roberto Piccoli. Ex Campioni d’Italia Primavera sotto mister Brambilla – proprio in queste ore diretto al Foggia, in bocca al lupo! – che hanno, pur con percorsi, trovato una dimensione continuativa da calciatori di Serie A. Il tutto con una costante ormai in essere da anni: l’Atalanta sempre in controllo dei loro cartellini. Non sono i soli, di quell’eccezionale nidiata, che oltre ai titoli conquistati sul campo portava in dote anche un’espressione di gioco veramente impressionante. Non va dimenticato Andrea Colpani, già chiamato in Nazionale da Spalletti lo scorso novembre, e ovviamente il portierone nerazzurro Marco Carnesecchi, forte dei galloni da titolare ormai conquistati in quella che è – per quanto oltreconfine giocasse Musso – la vincitrice dell’ultima Europa League. Altri si sono affermati all’estero: in Svizzera Colley, fresco di riscatto dallo Young Boys per 3 milioni, e in Olanda il difensore brasiliano Rodrigo Guth. Un discorso ancora diverso lo meritano Amad Diallo e Dejan Kulusevski, vere e proprie pepite già cedute a peso d’oro quando erano ancora sotto i 21 anni. Troppo grandi certe offerte per due ragazzi che, al netto del loro talento, si sarebbero trovati davanti Ilicic e Gómez al loro apice, ma anche altri calciatori di assoluto livello: da Malinovskyi a Muriel, passando per l’utilissimo uomo-gol Mario Pasalic. Lo sottolineò anche Gasperini, nel gennaio del 2020, parlando proprio dello svedese oggi al Tottenham, all’epoca passato alla Juventus per circa 35 milioni di euro: “Giocare qui è dura. Un conto è la prospettiva, perché sono convinto diventi un grande giocatore, ma nell’Atalanta fai fatica a prendere il posto a questi giocatori. La società ha fatto bene a fare questo tipo di scelta”.