Il «Druso» celebra con la sua musica il traguardo della «maggiore età»

IL PROGRAMMA. Il locale specializzato in live compie 18 anni e lancia la nuova stagione ricca di ospiti italiani e internazionali. Si comincia venerdì 13 settembre con i «Druso Vampires». In cartellone il Banco del Mutuo Soccorso e il fuoriclasse Lachy Doley.

Il «Druso» diventa grande. Il locale di Ranica è cresciuto negli anni a suon di concerti e ora entra nella diciottesima stagione. È un traguardo importante per questo spazio privilegiato che programma concerti ed è rimasto uno dei pochi presidi attivi in Bergamasca per la musica dal vivo. Dal primo giorno d’apertura alla stagione 2024-25 la colonna sonora è stata intrigante e variabile, comprendendo un po’ tutti i generi, dal rock al blues, dalla disco alla canzone d’autore, dal jazz alla fusion. Negli anni la sfilata di grandi artisti e di emergenti è stata continua.

Così il locale è cresciuto in importanza, diventando un riferimento nazionale anche per gli organizzatori di tournée internazionali. Fare i nomi di tutti quelli che son passati su quel palco richiederebbe tempo e spazio. Conviene allora guardare a quello che si profila all’orizzonte nella nuova stagione che andrà precisandosi man mano. I primi nomi sono già annunciati. Si va dall’ibrido popolare de Les Negresses Vertes all’avanguardismo puro di Teho Teardo & Blixa Bargeld, ma presto arriva anche l’hard rock di Paul Di’Anno. E gli italiani? Per il momento sono due i nomi che catalizzano subito attenzione: Diaframma e Banco del Mutuo Soccorso.

Il programma

La stagione s’inaugura ufficialmente il 13 settembre con il concerto dei «Druso Vampires», il gruppo residente, dove canta il titolare del locale: David Drusin. Fanno da spalla i bergamaschi Roundeep nati in tempo di pandemia su istigazione del cantante Davide Lavarini. Suonano rock in libertà melodica. Tre chitarre, basso, batteria, sax e voce, i «vampiri drusiani» preferiscono la notte e il rock chitarristico che graffia a dovere. Successivamente si passa al 20 settembre e al progressive metal dei Labyrinth, il gruppo toscano che , dal 1991 ad oggi, ha messo in scena una qual varierà di musica e indirizzi, senza dimenticare la prima passione.

Si va dall’ibrido popolare de Les Negresses Vertes all’avanguardismo puro di Teho Teardo & Blixa Bargeld, ma presto arriva anche l’hard rock di Paul Di’Anno. E gli italiani? Per il momento sono due i nomi che catalizzano subito attenzione: Diaframma e Banco del Mutuo Soccorso

Gli appuntamenti al «Druso» interessano solitamente il fine settimana, ma il calendario può variare quando i nomi si fanno internazionali. Il 13 ottobre tornano in quel di Ranica Les Negresses Vertes, campioni della «patchanka» e del folk rock. Lo storico gruppo francese viene dal punk e strapazza la musica popolare. Il nome nasce da un epiteto dispregiativo, la musica da una fusione a caldo di tante suggestioni popolari.

A proposito di queste, non è da meno il Banco del Mutuo Soccorso che finalmente torna dalle nostre parti il 18 ottobre. Più di 50 anni di carriera alle spalle, nel 2022 il gruppo ha licenziato «Orlando: le forme dell’amore», un concept album che s’ispira a «L’Orlando furioso» di Ludovico Ariosto. Siamo alle latitudini del miglior progressive italiano, ampiamente riconosciuto anche all’estero.

Si cambia registro il 24 novembre con Teho Teardo & Blixa Bargeld un duo votato a un linguaggio avant-garde. I due operano una fusione di elettronica e rock, tra melodie e dissonanze, con suoni ricercati, spesso estremi. La loro è un’indagine appassionata, che coglie l’eredità dell’avanguardia colta del Novecento per trascenderla, superarla.

Sul piano della creatività anche Lachy Doley non è secondo a nessuno. Arriva da noi il 3 dicembre, con il suo gruppo. È considerato uno dei più importanti organisti viventi. Il musicista, cantante, compositore australiano, è un fuoriclasse, una sorta di Jimi Hendrix delle tastiere. Le sue performance all’Hammond e al Whammy Clavinet sono la testimonianza viva di un virtuosismo subito riconoscibile.

Sul fronte del rock duro, l’8 dicembre, torna in Bergamasca il rocker britannico Paul Di’Anno noto ai più per essere stato il cantante degli Iron Maiden tra il 1978 e il 1981. La sua voce blues in un contesto pienamente hard & heavy ha contribuito al successo della storica band. Di’Anno nell’arco del tempo ha fondato diverse band sino al 2012 anno in cui si ritira dalle scene per poi tornare nel 2022. Ha dalla sua una robusta discografia e una vocalità amata da molti appassionati di rock a viraggio bluesy.

Ma al «Druso» da sempre si cambiano le carte in tavola e dal rock, al jazz, ad altro stile, si passa con disinvoltura a un appuntamento come quello dell’11 ottobre con «Italo Disco Award»: una serata dance che gli organizzatori definiscono imperdibile, con Carrara, Fred Ventura, Gazebo, Tony Esposito, tantissimi altri artisti in pista.

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