Il Donizetti «monumento nazionale»: nella lista anche Sociale e Filodrammatici

CULTURA . Mercoledì il via libera della Camera alla proposta di legge. Ghisalberti: «I teatri sono da sempre beni di grande valore per la città». Imeri: «Motivo di soddisfazione e impegno».

C’è il teatro Donizetti, ma ci sono anche il teatro Sociale di Città Alta e il Filodrammatici di Treviglio. Sono tre i teatri bergamaschi inseriti nella lista dei monumenti nazionali che la Camera dei Deputati ha approvato ieri pomeriggio con 172 voti a favore, 46 contrari e 65 astenuti. Dovevano essere in 46, alla fine l’elenco si è allungato, fino a raggiungere quota 408. Tanti sono i teatri italiani che presto potranno essere ufficialmente considerati monumenti nazionali.

La proposta di legge

La proposta di legge originaria è stata quasi del tutto riscritta dalla Commissione Cultura di Montecitorio; mercoledì il primo passaggio in Aula, ora il testo dovrà passare al vaglio del Senato per l’approvazione definitiva. La provincia di Bergamo ha così triplicato la sua presenza, con l’aggiunta del Sociale (inaugurato nel 1809, «solo» 18 anni dopo il Donizetti) e del Filodrammatici (1905). Di fatto la proposta di legge sancisce l’inalienabilità delle strutture riconosciute come monumento nazionale. Ciò non implica, però, che ai teatri vengano destinati fondi speciali; questo perché, come sta scritto nel provvedimento, «non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica». Un riconoscimento «senza portafoglio», dunque, ma che contribuisce a dare lustro ai teatri italiani e alla loro funzione.

L’onorevole Andrea Tremaglia (Fratelli d’Italia) ha parlato di «giusto riconoscimento che dimostra l’attenzione di questa maggioranza per il teatro e per Bergamo», e ha richiamato anche «il contributo economico, reso strutturale dalla prima legge di bilancio di questo Parlamento, che permette finalmente stabilità alla programmazione del teatro Donizetti».

Per l’onorevole Rebecca Frassini (Lega), «non poteva esserci notizia migliore. È un riconoscimento che premia due simboli della città ricchi di storia e il teatro di Treviglio - ha detto -. Il Donizetti è conosciuto a livello internazionale, ha ospitato migliaia di spettatori, grandi artisti, eventi teatrali, culturali e musicali».

La storia dei teatri bergamaschi

È una lunga storia anche quella del teatro Sociale di Città Alta che risale agli inizi dell’Ottocento e che dagli anni Settanta in poi ha ospitato soprattutto mostre d’arte ed esposizioni, prima della sua completa ristrutturazione. «Questo riconoscimento porterà vantaggi alle due città e ai loro teatri, che diventeranno ancora più attrattivi per il turismo culturale e non solo», ha aggiunto Frassini.

In città il teatro Donizetti ha riaperto i battenti nel 2021 dopo tre anni di lavori; l’ultimo restauro del teatro Sociale risale invece alla fine del 2018. «Dopo l’anno della Capitale della Cultura, Bergamo e Brescia si ritrovano ancora una volta unite in questo riconoscimento – ha detto Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura di Bergamo –. Al di là del riconoscimento, Bergamo ha sempre considerato i suoi teatri beni culturali di enorme valore, e il meccanismo di finanziamento del recente restauro del Donizetti, cui hanno preso parte oltre all’Amministrazione comunale, la Fondazione Teatro Donizetti, altre Fondazioni, tanti privati e il Ministero della Cultura e la Regione Lombardia, ne è una dimostrazione. Oggi anche il Sociale è in ottime condizioni, dopo il completamento del foyer nel novembre del 2018».

Edificio Liberty d’inizi Novecento, il Filodrammatici di Treviglio (di proprietà della parrocchia) è il terzo teatro bergamasco inserito nell’elenco: «È un motivo di grande soddisfazione e d’impegno per tutto il territorio – ha detto il sindaco Juri Imeri –. È una bella notizia, che alimenta un periodo in cui la cultura è tornata ad essere centrale, sviluppando un pubblico sempre più numeroso».

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