Real-Atalanta, basta la parola. Ecco il bigino che presenta la finale di Supercoppa

scheda. La presentazione di Massimiliano Bogni

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U n mercoledì sera guadagnato con i giovedì della passata stagione. Un mercoledì sera come antipasto condensato di quelli che caratterizzeranno almeno la prima parte di questa annata. Tra la storica Europa League 2023/24 e la rinnovata Champions League 2024/25, Atalanta-Real Madrid mette in palio la Supercoppa Europea. Cosa tenere a mente in vista della sfida di Varsavia? Quanto peso dare alle amichevoli di preparazione di entrambe? Poco, ma alcuni dettagli possono tornare già utili già per la prima partita ufficiale stagionale. Per esempio: il Real Madrid, con una squadra che immaginiamo estremamente diversa nei 16 che potranno scendere in campo a Varsavia, ha affrontato solamente squadre dalla struttura difensiva lontana anni luce da quella dell’Atalanta: Milan, Barcellona e Chelsea difendono a 4, con un’ultima linea con riferimenti più a zona che a uomo, e con blocchi medi pensati per evitare il passaggio dal centro del campo. Non avendo ancora assaggiato un avversario che pratica una pressione alta orientata sull’uomo – cosa che l’Atalanta, seppur parzialmente, ha già dimostrato di saper fare ottimamente contro AZ e St Pauli – è poco proficuo riportare i meccanismi di prima costruzione e uscita. Da segnalare, invece, ciò che l’Atalanta avrà già messo in preventivo, ossia l’attacco alla profondità senza palla degli esterni dei Blancos. Nella tournée americana, il riferimento offensivo centrale degli uomini di Ancelotti non ha mai occupato direttamente l’area, e così rimarrà anche col rientro dei titolarissimi: nessuno tra Endrick, Brahim, Rodrygo, Vinicius Jr. (quelli visti negli USA), Mbappé e Bellingham (ipoteticamente impiegabili lì) possiede naturalmente doti di protezione prolungata del pallone spalle alla porta né di abbassamento della linea difensiva tramite uno scatto per vie centrali in prima battuta. Con un “centravanti” che attira l’attenzione e il movimento del perno difensivo, saranno i braccetti a dover bilanciare la propria posizione tra palla, uomo e porta a seconda della situazione di gioco: l’estrema verticalità del Real Madrid può portare anche alla traccia diretta tra il difensore centrale (coi terzini a fissare l’ampiezza laterale, i 3 centrocampisti centrali e la punta a venire incontro) e i tagli esterno-interno dei madridisti.