A miamo il calcio perché tramite l’Atalanta ci fa battere forte il cuore ma anche perché ci regala storie indimenticabili e incroci inaspettati. Come quelli verificatisi negli ultimi giorni: venerdì 15 il sorteggio ha messo di fronte Atalanta e Liverpool nei quarti di Europa League e cinque giorni dopo i reds hanno annunciato l’ingaggio di Richard Hughes. Dal primo giugno il 44enne diventerà il nuovo direttore sportivo del Liverpool. Lascerà il Bournemouth a cui è rimasto legato per circa un decennio. Proprio contro i rossoneri lo scorso 26 luglio l’Atalanta ha giocato la sua seconda amichevole stagionale, tre giorni dopo il 6-0 di Zingonia alla Pro Vercelli. In occasione della trasferta di Bournemouth è emerso il passato di Hughes, che dagli 11 ai 18 anni ha giocato nel settore giovanile dell’Atalanta. Dopo essere nato a Glasgow, in Scozia, infatti, Hughes si trasferì da bambino con la famiglia a Milano perché il padre lavorava per la Penguin Books. «Titti Savoldi – ha ricordato Hughes sul sito ufficiale dell’Atalanta – mi ha educato al gioco del pallone, Cesare Prandelli è stato il maestro più importante nella mia crescita calcistica. Tutta la mia carriera di giocatore è stata influenzata dagli insegnamenti ricevuti nell’Atalanta: la disciplina e l’educazione non solo tattica continuano ad accompagnarmi. Di fatto sono un bergamasco d’adozione». Hughes rimase nel settore giovanile della Dea dagli 11 ai 18 anni, dopo di che si trasferì oltre Manica, lasciando la Primavera. Comunicò al club l’intenzione di trasferirsi in Inghilterra adducendo motivi di studio e di famiglia nell’aprile del 1997 ma il club nerazzurro pretendeva l’indennizzo economico per averlo cresciuto.