Guide turistiche, giro di vite. Sanzioni più salate per chi esercita senza abilitazione

LA RIFORMA. Confesercenti: punto di svolta nella lotta all’abusivismo e all’irregolarità nella professione. Multe da 3mila sino a 15mila euro per chi esercita senza titolo e per chi si avvale di guide non abilitate.

Entra in vigore sabato 13 luglio il regolamento attuativo della riforma della professione di guida turistica. Diventano quindi operative le sanzioni sia per chi esercita illegalmente la professione di guida turistica sia per chi si avvale di guide non autorizzate. «Un punto di svolta nella lotta all’abusivismo e all’irregolarità nella professione» dichiara Micol Caramello, presidente di Federagit, l’associazione che riunisce le guide e gli accompagnatori turistici di Confesercenti.

Multe sino a 15mila euro

Con la riforma spetterà esclusivamente alle guide turistiche abilitate lo svolgimento di visite guidate.I soggetti non abilitati sorpresi ad esercitare abusivamente la professione potranno essere multati dagli organi di polizia locale, dalle autorità di pubblica sicurezza e da ogni altro soggetto autorizzato con una sanzione da 3.000 a 12.000 euro. Anche gli intermediari turistici - online o offline, italiani o esteri - potranno essere sanzionati (da 5.000 a 15.000 euro) se non impiegheranno, per i propri servizi, una guida turistica abilitata. Stessa sanzione è prevista per i responsabili degli istituti e dei luoghi della cultura aperti al pubblico che non utilizzino una guida turistica abilitata o che ostacolino l’ingresso della guida turistica e lo svolgimento della sua attività.

«Una garanzia per i visitatori»

Barbara Savà, guida turistica a Bergamo, commenta: «Questa legge conferisce finalmente professionalità alla figura della guida turistica e rende più facili i controlli delle forze dell’ordine grazie all’istituzione di un registro nazionale. Ci auguriamo che le sanzioni, notevolmente aumentate, costituiscano un deterrente per chi volesse esercitare senza titoli una professione che richiede studio, passione e competenza, e per chi ne promuove l’attività attraverso portali di prenotazione dei servizi turistici. La propensione turistica di Bergamo è sempre più evidente ed una efficace regolamentazione e controllo delle competenze di chi ne diffonde l’immagine è una garanzia in più per i visitatori. Unico rammarico: l’assenza di un maggiore controllo e limitazione dei titoli abilitativi conseguiti all’estero, che a volte rappresentano una scorciatoia anche per gli italiani».

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