Giallo di Colognola, la colf ai domiciliari con braccialetto elettronico

BERGAMO. L’ucraina di 25 anni, in cella dal 15 novembre accusata dell’omicidio di Rosanna Aber, ha scoperto di essere incinta. Il difensore ha provveduto a informare i pm che hanno depositato al gip la richiesta di arresti domiciliari. Il 10 gennaio ha lasciato il carcere.

K. M., la colf ucraina di 25 anni, in cella dal 15 novembre con l’accusa di omicidio volontario aggravato, mercoledì 10 gennaio ha lasciato il carcere perché è incinta. Il gip Alessia Solombrino ha così disposto per lei gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nell’abitazione di Scanzorosciate dove vive col marito e la figlia di 5 anni. Secondo la Procura, sarebbe stata lei, il 22 aprile 2022, a far precipitare Rosanna Aber, 77 anni, la pensionata che assisteva nei lavori domestici, dalla finestra della camera da letto al quarto piano della palazzina di via Einstein 1 a Colognola in cui abitava l’anziana. Lo avrebbe fatto, è la contestazione, dopo che la pensionata aveva scoperto prelievi per 2.000 euro con la sua carta di credito. Secondo l’accusa, la donna ucraina è ludopatica e avrebbe preso i soldi per giocare a slot e acquistare gratta e vinci. La donna ha sempre respinto le accuse: «Non ho ucciso nessuno», aveva dichiarato durante l’interrogatorio di garanzia.

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K. M. nelle scorse settimane ha scoperto di essere incinta: il personale della casa circondariale di via Gleno l’ha sottoposta a un test, risultato positivo. La giovane lo ha comunicato al difensore, l’avvocato Andrea Pezzotta, che ha provveduto a informare i pm. Sono stati loro stessi a depositare al gip la richiesta di arresti domiciliari per la colf, perché in questo modo possa affrontare la gravidanza senza le difficoltà che la detenzione carceraria comporterebbe per una donna incinta.

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