L a caccia alla volpe è finita, la favola pure. Le foxes sono tornate in Championship dopo 10 incredibili stagioni nella Premier, coronate da un titolo nel 2016 e da una Fa Cup due anni fa. E in terra d’Albione è difficile capire cosa conti di più. Il Leicester scende tra i cadetti con l’intenzione di tornare nel calcio che conta prima possibile, anche se l’impresa non si annuncia semplice: nel mazzo ci sono anche le altre due retrocesse, nomi gloriosi come il Southampton e il Leeds, per tacere delle deluse della stagione appena conclusa, come il Middlesbrough che fu anche di Marten de Roon o Fabrizio Ravanelli, il Norwich che per una volta ha sovvertito il suo destino di squadra yo-yo (destinata a promozioni e subitanee retrocessioni in serie), il glorioso Coventry giunto a tanto così dalla Premier persa ai rigori col Luton nella finalissima di Wembley.
E ancora, Watford, Wba, Stoke e Qpr, per anni habitué delle Premier, l’arrembante Sunderland star di Netflix dove l’ex nerazzurro Diallo ha conquistato il titolo di miglior giovane della Championship. Magari anche il glorioso Ipswich capace di vincere una Coppa Uefa agli albori degli anni ’80 salvo poi languire per le ultime 4 stagioni in Football League One, la Lega Pro, per capirci. Insomma, non sarà una passeggiata, ma il Leicester si sta già attrezzando a cominciare dall’allenatore: congedato Dean Smith, subentrato in corsa a quel Brendan Rodgers che alla tenera età di 50 anni non riesce a scrollarsi di dosso l’etichetta da “next best superstar” della panchina ma che comunque ha fatto vincere alle foxes la prima Fa Cup della storia, ora tocca ad Enzo Maresca, fresco di “treble” con il Manchester City di Pep Guardiola. Ha firmato un triennale con la ferma intenzione di restare solo un anno in Championship.