Figli, l’Assegno unico è più «pesante»: in Bergamasca quasi 197 milioni in 6 mesi

I DATI INPS. Cresce l’importo medio mensile, che sale in un anno da 263 a 275 euro per famiglia ma diminuisce il numero dei beneficiari: nel 2023 i nuclei erano 122.119, nel 2024 sono scesi a 119.377.

Cresce l’importo medio mensile dell’Assegno unico universale, ripiega – seppure di poco – quello dei beneficiari. È quanto emerge dai dati resi noti dall’Osservatorio dell’Inps sull’assegno unico, la misura di sostegno economico alle famiglie introdotta l’1 marzo 2022. Nei primi sei mesi del 2024 l’Inps ha erogato, nella sola provincia di Bergamo, 196 milioni e 972mila euro, a beneficio di 119.377 famiglie, per un importo medio dell’assegno pari a 275 euro. Il numero dei figli (e delle famiglie) che ricevono l’assegno è in lieve calo nella nostra provincia rispetto all’anno scorso, ma l’aumento dell’importo fa lievitare l’erogazione complessiva dell’Istituto nella Bergamasca: un anno fa l’Inps aveva staccato assegni per 192 milioni e 703 mila euro, vale a dire poco più di 4,2 milioni di euro in meno rispetto a quest’anno. I dati relativi alla provincia di Bergamo fanno il paio con i numeri resi noti dall’Istituto a livello nazionale.

Quasi 10 miliardi di euro in Italia

Nei primi sei mesi del 2024, l’Inps ha erogato un totale di 9,9 miliardi di euro, destinati a 9,8 milioni di figli e 6,2 milioni di nuclei familiari. I quasi 10 miliardi di euro erogati nel primo semestre dell’anno segnano un nuovo record rispetto ai 18,2 miliardi in tutto il 2023 e ai 13,2 miliardi del 2022 (relativi però al solo periodo marzo-dicembre). In totale, ad oggi, sono stati destinati alle famiglie italiane 41,3 miliardi.

Si diceva dell’aumento dell’Assegno unico (dovuto principalmente all’adeguamento Istat): nel 2024 l’importo medio mensile per nucleo familiare in provincia di Bergamo è cresciuto di 12 euro, passando da 263 a 275 euro. Cresce, di conseguenza, anche l’ammontare per singolo figlio, che passa da 160 a 167 euro, una cifra leggermente inferiore ai 170 euro di media registrati a livello nazionale. Scendendo più nel dettaglio, per i primi sei mesi del 2024, sono stati beneficiati 6.198.748 nuclei familiari, per un totale di 9.819.357 figli in tutta Italia. In questo caso, i numeri della provincia di Bergamo raccontano di 119.377 famiglie beneficiarie nel 2024, vale a dire circa 3mila in meno rispetto ai 122.119 nuclei di un anno fa.

Nel 2024 l’importo medio mensile per nucleo familiare in provincia di Bergamo è cresciuto di 12 euro, passando da 263 a 275 euro. Cresce, di conseguenza, anche l’ammontare per singolo figlio, che passa da 160 a 167 euro

In media 1,64 figli a famiglia

Cala in maniera proporzionale (la media dei figli per ogni famiglia è di 1,64) anche il numero dei figli raggiunti dalla misura: erano 201.941 nel 2023 e sono scesi sotto quota duecentomila quest’ano (per l’esattezza 196.347). Il decremento è lieve, ma significativo: più che di numeri assoluti – lo scostamento è minimo – si può piuttosto intravvedere un trend dovuto al calo demografico in atto. Tuttavia dopo soli due anni dalla sua introduzione, l’Assegno unico universale rappresenta una misura tutto sommato ancora nuova. Per capire quali saranno le tendenze, bisognerà dunque attendere ancora qualche tempo.

«Il dato che la statistica dell’Inps ci restituisce rispetto ai nuclei familiari che beneficiano dell’Assegno unico in provincia di Bergamo può essere ascrivibile alla dinamica demografica, così come alle domande presentate per nascite o per modifiche delle caratteristiche del nucleo (maggiore età con figli studenti o riconoscimento di disabilità, per esempio) – spiega Candida Sonzogni, della segreteria della Cisl di Bergamo –. Ricordiamo che, nella maggior parte dei casi, a fronte della prima domanda, è solo necessario il rinnovo dell’Isee per garantire l’erogazione dell’assegno e che, da quest’anno, i percettori dell’Assegno di inclusione devono presentare una domanda specifica. L’Assegno unico universale, fortemente sostenuto dalla Cisl fin dalla sua introduzione, resta una misura fondamentale per il sostegno delle famiglie, con figli minori in particolare: va rafforzato a favore di tutti nuclei, correggendo le eventuali storture che anche noi abbiamo rilevato. È bene che siano state confermate le maggiorazioni e gli incrementi anche per il 2024, ma non bisogna dimenticare di sostenere adeguatamente anche le famiglie con un solo figlio perché l’assegno sia un incentivo e un sostegno effettivo alla scelta verso la genitorialità».

L’Assegno unico universale, fortemente sostenuto dalla Cisl fin dalla sua introduzione, resta una misura fondamentale per il sostegno delle famiglie, con figli minori in particolare. Più l’Isee è basso più si alza l’assegno unico

Oltre 11mila diciottenni

«I dati demografici non paiono la variabile che ha influito di più – è invece il parere di Orazio Amboni, responsabile Welfare della Cgil di Bergamo –. Quest’anno i diciottenni sono 11.706, mentre quelli usciti l’anno scorso dalla misura sono 11.809, vale a dire lo 0,88% in più. Prevalgono, piuttosto, i dati sociali e economici: tutte le rilevazioni degli anni scorsi, sia nostre che della Cisl che delle Acli segnalano un aumento delle dichiarazioni Isee per le fasce più deboli (lavori poveri, frammentati, precari ecc...). Più l’Isee è basso più si alza l’assegno unico. Penso sia questa la spiegazione più vicina alla realtà. Mancando però i dati più recenti delle dichiarazioni Isee è difficile fare ipotesi più precise. Inoltre chi è in una fascia di reddito più alto rischia una penalizzazione in sede di Irpef e per questo cala il numero di interessati nelle fasce medio alte». Nel frattempo per agevolare le famiglie beneficiarie dell’Assegno unico e garantire certezza nei tempi di erogazione, l’Inps ha stabilito con la Banca d’Italia le date di pagamento per i prossimi mesi, fino alla fine del 2024, fissando il pagamento, per il mese di agosto, nei giorni 16, 19 e 20.

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