Febbre e mal di gola: il Covid c’è ancora, ma gli ospedali sono liberi

IL FENOMENO. In leggero aumento i casi di simil-influenze. I medici di base: «Patologie contenute, col virus bisogna convivere per sempre». Segnalata una nuova variante.

Ormai, il confine s’è fatto labile. Dal Covid alle sindromi influenzali e simil-influenzali, le differenze paiono poche dal punto di vista della sintomatologia.

L’imbocco dell’estate porta però a un rimbalzo di queste patologie, compreso il «vecchio» Covid, trascinato ora – come capita ciclicamente – da una nuova sottovariante. Ma senza particolari conseguenze: gli ospedali restano infatti sostanzialmente Covid free, l’impatto è soprattutto sui medici di base. Lo fa intendere anche l’ultimo bollettino di «Influnews», la rete di sorveglianza epidemiologica della Regione Lombardia sulle sindromi simil-influenzali, basato sulle rilevazioni dei medici di medicina generale. L’ultimo report, con dati riferiti al periodo 1-7 luglio, indicava un’incidenza pari a 4,5 casi ogni mille assistiti: in altri termini, stima la Regione, nella prima settimana di luglio circa 45mila lombardi hanno manifestato una sindrome simil-influenzale; fatta la proporzione, in Bergamasca si tratterebbe di circa 4mila-5mila casi in una settimana.

Sindromi febbrili

Quanto al Covid, il bollettino diffuso ieri indica 1.199 casi in tutta la Lombardia nell’ultima settimana, di cui 75 in provincia di Bergamo. Un anno fa, sempre nel periodo 5-11 luglio, i contagi in Bergamasca erano stati 38, ma negli stessi giorni del 2022 – nell’ondata estiva di Omicron – furono ben 6.735, cioè circa 90 volte la circolazione virale attuale. Sul versante ospedaliero la «contabilità» più precisa è quella su base regionale e presenta forti oscillazioni: all’11 luglio 2023 i ricoverati erano solo 11, nel 2022 1.335, nello stesso giorno del 2021 erano 161.

La variante KP.3

Questi sono comunque i giorni in cui inizia a far capolino una nuova sottovariante, la KP.3, «derivazione» di Omicron. «Nelle ultime due settimane abbiamo visto un aumento di pazienti con queste sindromi, compresi anche casi di Covid e infezioni batteriche, come polmoniti batteriche – spiega Ivan Carrara, medico di base a Sotto il Monte e segretario della Fimmg Bergamo, oltre che “medico sentinella” – . I sintomi sono sfumati, anche per quel che riguarda il Covid, mentre si segnalano altre situazioni come le tonsilliti. Il decorso è il consueto, senza ricoveri legati al Covid, mentre la sintomatologia è più importante per le polmoniti batteriche». «Vediamo parecchi stati febbrili e varie sindromi virali, fra le quali si nasconde il Covid – conferma Marco Agazzi, medico di base a Ponte San Pietro e segretario dello Snami Bergamo –. Non c’è allarme, non ci sono polmoniti da Covid o casi importanti. Tra l’altro ormai il decorso e la terapia di influenza, simil-influenze e Covid sono così simili da rendere poi non così tanto importante il tampone. Certo sarà da vedere la tendenza dei prossimi mesi: il Covid in realtà non è mai andato via, anche se siamo tornati alla normalità. Ci convivremo per sempre».

Pochissime le richieste di tamponi

A differenza di qualche rimbalzo segnalato altrove anche in Lombardia, qui sembra non esserci un «ritorno» al tampone. «Le richieste sono pochissime – osserva Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo –. Lo chiede esclusivamente qualcuno che deve essere ricoverato o che deve far visita a una persona fragile in Rsa, per avere più sicurezza». «La richiesta di tamponi è abbastanza ferma – concorda Andrea Francesco Raciti, presidente di Federfarma Bergamo –. In alcuni casi sono richiesti dai medici di base, ma si tratta di numeri bassi. Si legge dell’aumento dei casi, ma almeno sul nostro territorio non c’è questo rimbalzo e nemmeno la corsa al tampone, che si tratti di quello “ufficiale” o di quelli fai-da-te. La patologia d’altronde è contenuta, anche l’ultima variante dà sintomi prevalentemente simili ai raffreddori. Qualcuno ha comprato delle mascherine, ma principalmente come precauzione nel contatto con le persone fragili».

Ospedali «tranquilli»

Gli ospedali non segnalano particolari variazioni: al «Papa Giovanni» non risultano pazienti positivi, l’unico del periodo recente s’è negativizzato l’altro ieri, e anche l’Asst Bergamo Est è Covid free. Nell’intera Lombardia i pazienti positivi al Sars-CoV-2, compresi quelli ricoverati per altre patologie, sono meno di 100 (e soltanto 3 in Terapia intensiva).

«Si vede solo qualche rarissimo caso: gli ultimi nostri due ricoverati risalgono a due settimane fa – rileva Enrico Bombana, direttore della Struttura complessa Vaccinazioni e sorveglianza malattie infettive dell’Asst Bergamo Est –. La nuova variante segnalata a livello internazionale non sembra al momento causare un evidente impatto. Abbiamo imparato che il Covid circola anche nella stagione estiva: giustamente d’estate c’è più socialità, si viaggia, e il virus si può potenzialmente diffondere. Ma la situazione è decisamente tranquilla».

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