Empoli-Atalanta, match analysis. L’impatto devastante di Lookman spiegato coi dati

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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L a sfida contro l’Empoli rappresentava un test importante per l’Atalanta, che doveva capire come stava - soprattutto di testa - dopo gli scossoni dovuti all’eliminazione dalla Champions League da parte del Bruges, e alle dichiarazioni impreviste e forse intempestive di Gasperini nel fine settimana. Sul campo i nerazzurri hanno risposto bene a tutte queste sollecitazioni, e si sono aggiudicati con un netto 0-5 la gara contro i toscani, dominandola per gran parte del tempo. Gli uomini allenati da D’Aversa sono riusciti ad opporre una valida resistenza solo nella prima mezz’ora di gioco, ma sono visibilmente calati dopo aver subito il gol dello 0-1, peraltro per una sfortunata autorete di Gyasi. Da lì in poi l’Atalanta ha viaggiato a velocità di crociera, senza esasperare i ritmi. Una velocità comunque sufficiente per schiantare la squadra toscana.

Rispetto alla gara contro il Cagliari, sono stati sette i cambi effettuati da Gasperini. L’Atalanta ha dunque preso il campo con un undici decisamente più competitivo rispetto a quello schierato contro i rossoblù, e che ha visto tornare contemporaneamente sul terreno di gioco il tridente formato da Lookman, De Ketelaere e Retegui. Per la squadra di D’Aversa un 3-1-4-2, con De Sciglio schierato da centrale a montare la guardia su Retegui, e con Goglichidze - più fisico - in qualità di braccetto di destra in marcatura sul velocissimo Lookman. Nella posizione di play basso ha giocato Grassi, mentre la coppia d’attacco dei toscani è stata formata da Kouamè - centro destra - e Esposito - centro sinistra -, con Colombo che si è accomodato in panchina.