È morto Totò Schillaci, l’Italia saluta l’eroe delle «notti magiche»

IL LUTTO. Aveva 59 anni, soffriva di un tumore al colon. Fu capocannoniere al Mondiale di Italia 90.

È morto Totò Schillaci. L’eroe delle «notti magiche» di Italia 90 non ce l’ha fatta, ha lottato e alla fine ad avere la meglio è stata la malattia, quella che pensava di aver sconfitto con i due interventi per un tumore al colon del quale soffriva da tempo. Le sue condizioni sono peggiorate nelle ultime settimane, fino al ricovero nel reparto di pneumologia dell’opsedale Civico di Palermo sabato 7 settembre, a seguito di un peggioramento generale.

La carriera

Schillaci nasce a Palermo il 1° dicembre 1964 a Palermo. Nel 1982 sbarca nel calcio professionistico con il Messina, dove gioca sette stagioni tra C2, C1 e Serie B. Poi il passaggio alla Juventus di Boniperti: tre stagioni in bianconero per 36 gol in 132 gare tra campionato e coppe con la vittoria di Coppa Uefa e Coppa Italia. Quindi il trasferimento all’Inter, dove rimane due stagioni con 36 gare e 12 gol complessivi. Chiuderà la carriera in Giappone, giocando nel Jubilo Iwata dal 1994 al 1997.

In Nazionale gioca un’amichevole prima dell’inizio del Mondiale di Italia 90, il ct Vicini decide di convocarlo e diventa l’eroe delle «notti magiche», con sei gol e il titolo di capocannoniere.

«Giocare a Bergamo? Difficilissimo»

Nell’aprile 2014, Schillaci fu ospite a Treviglio, testimonail del tour «Azzurrissimi». E parlò dell’Atalanta, ai microfoni de L’Eco: «Giocare a Bergamo era difficilissimo, con una tifoseria molto calda che dava sempre una spinta in più alla sua squadra. Mi piace sottolineare quanto lavori bene questa società, capace di valorizzare i giovani e di farne la propria fortuna. E i giovani non devono porsi limiti: uno come me è partito dal nulla ed è arrivato alla Nazionale…».

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