Q uando piove, la Langa è il luogo più triste del mondo. Proprio perché è un posto bello, pare impossibile che accetti quell’umiliazione di acqua e di grigio, con le vigne a capo chino, le colline che sembrano perdere i loro contorni, e i paesi dilavati, uno dopo l’altro, senza gente per strada. E se non lo è, il luogo più triste del mondo, lo sembra a Elvio Caudano, chiuso nella sua casa ecclesiastica, ampia e un poco severa, con il giardino crepuscolare in cui l’estate sembra divenuta una lunga premessa d’autunno: foglie che cadono trascinate dalla pioggia, fanghiglia dove la ghiaia lascia il posto al terriccio, il silenzio degli uccelli nascosti chissà dove.