Dimagrire senza sentire «il peso» della fame

LA DIETA CHETOGENICA. È una delle poche testate scientificamente perché è nata per scopi terapeutici.

Settembre: tempo di buoni propositi. Tra tutti, mettersi a dieta. Ci avete provato tante volte senza troppo successo. La chiave? Adottare nuove e buone abitudini. Certo, penserete, così però ci vorrà molto tempo per raggiungere qualche traguardo. Invece vi sbagliate. Perdere peso velocemente, senza soffrire la fame e in modo sicuro, imparando allo stesso tempo un nuovo stile di vita è la promessa della dieta chetogenica, molto amata da vip e star del cinema di tutto il mondo.

«La chetogenica - Vlcd (very low calorie ketogenic diet)- è una delle poche diete testate scientificamente perché è nata per fini terapeutici» osserva la dottoressa Cristina Robba, nefrologo e nutrizionista del Policlinico San Marco e di Smart Clinic, struttura sanitaria del Gruppo San Donato all’interno de «Le Due Torri» di Stezzano. «È di recente pubblicazione scientifica su due importanti riviste di endocrinologia il consenso a questa dieta nel controllo dell’obesità e dei disordini metabolici, che la riconosce come un validato protocollo per ottenere sia un rapido calo di peso sia una migliore educazione alimentare, senza assumere farmaci. Ovviamente purchè sia seguita sotto stretto controllo medico».

Dottoressa Robba, di che cosa si tratta e come si articola?

«Innanzitutto la Vlcd non è una dieta iperproteica, ma uno schema alimentare che attraverso la riduzione drastica di carboidrati ha un effetto “simil-digiuno”. Sfrutta infatti l’effetto antifame dei cosiddetti corpi chetonici (acidi organici prodotti nel fegato in quantità aumentata in assenza di carboidrati e di glucosio e capaci di fornire energia all’organismo al posto di zuccheri e carboidrati) riducendo sia l’appetito sia l’apporto di calorie giornaliero, mantenendo però uno stato di benessere. I corpi chetonici, infatti, aumentano il senso di sazietà e sono addirittura di stimolo alla capacità di concentrazione e attenzione».

Ma questo aumento di corpi chetogenici non può essere pericoloso?

«No. La chetosi che si instaura durante la Vlcd è un meccanismo fisiologico, completamente differente dalle condizioni patologiche in cui i chetoni si accumulano in modo anomale ed eccessivo».

In cosa consiste in pratica questo protocollo?

«Si basa sul consumo di alimenti precostituiti caratterizzati da elevato contenuto di proteine di alto valore biologico, associati a quantitativi variabili di verdure cotte o crude. L’uso di questi prodotti permette di limitare l’uso proteine animali, elaborando diete a bassissimo apporto di calorie (circa 800/900 al giorno) e facilitando la diminuzione importante dei carboidrati. È una dieta a cinque “fasi” (o cinque passi). Il primo “passo” prevede cinque pasti sostituiti (che permettono un miglior controllo delle corrette quantità di nutrienti da assumere) al giorno associati a verdure; si ottiene così lo stadio di chetosi, che viene poi mantenuto anche nei successivi due passi in cui si reintroduce prima un solo pasto proteico convenzionale (carne, pesce, uova, soia) e successivamente entrambi i pasti principali».

Quanto dura questa fase?

«Non c’è un tempo predeterminato. Si decide il calo di peso che si deve ottenere e nelle prime tre fasi l’obiettivo sarà la perdita dell’80% del peso stabilito. Il restante 20 % del peso viene perso nei “passi quattro e cinque”, con la reintroduzione di alimenti a basso indice glicemico prima, e a medio indice poi».

Una fase di mantenimento quindi?

«Sì, e si tratta di una fase molto delicata in quanto serve a consolidare il risultato ottenuto. In questi due passi ci si abitua a consumare porzioni minori di cibo e soprattutto a selezionare alcune categorie di alimenti, portando a una reale modifica dello stile di vita».

Può essere prescritta a tutti?

«No, non può essere seguita in gravidanza o allattamento, né da diabetici di tipo 1 o persone con insufficienza renale epatica o cardiaca».

© RIPRODUZIONE RISERVATA