Delitto di Terno, sopralluogo in via Merelli con Ruocco. Sentite anche le colleghe di Sharon - Foto

LE INDAGINI. In caserma il compagno di Sharon Verzeni, uccisa nella notte tra il 29 e il 30 luglio in via Castegnate a Terno. Sergio Ruocco è arrivato in via delle Valli giovedì mattina 22 agosto, senza avvocato, e con i militari ha raggiunto l’abitazione di via Merelli che divideva da tre anni con la donna.

Sergio Ruocco ha raggiunto la caserma di via delle Valli intorno alle 9.30, da solo e senza avvocato. Poco dopo anche altri zii di Sharon Verzeni, non quelli paterni interrogati nel pomeriggio di mercoledì, sono arrivati a Bergamo per essere sentiti dagli carabinieri.

Intorno alle 10 i militari con Ruocco sono usciti dalla caserma per raggiungere l’appartamento di via Merelli per un sopralluogo che è durato circa 15 minuti in tutto. Si tratta della casa dove la coppia viveva da tre anni, sequestrata dopo il delitto. Il compagno di Sharon è poi tornato in caserma, che ha lasciato intorno alle 11.30. «Le motivazioni dell’accesso - spiegano i carabinieri in una nota - sono coperte da doveroso riserbo investigativo. Sergio Ruocco - sottolineano i militari - non è stato sentito nuovamente come persona informata sui fatti. la sua posizione non è cambiata e non risulta indagato».

In caserma anche i colleghi di Sharon

Giovedì pomeriggio i carabinieri hanno convocato in caserma anche alcuni colleghi di Sharon, che da un anno faceva la barista in un locale di Brembate, il «Vanilla». Vengono sentiti come persone informate sui fatti, proprio com’è accaduto anche per i genitori di Sharon, lo stesso compagno Sergio Ruocco per due volte, i genitori di quest’ultimo e altri familiari della donna uccisa.

«Le motivazioni dell’accesso alla casa - spiegano i carabinieri in una nota - sono coperte da doveroso riserbo investigativo»

Famiglia interrogata

Sul fronte delle indagini mercoledì al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo è stata un’altra giornata di interrogatori. Dopo che martedì erano stati risentiti dagli investigatori i genitori di Sharon e il giorno prima la sorella, il fratello e il cognato ,mercoledì mattina è stata convocata nella caserma di via delle Valli la mamma del compagno Sergio Ruocco: Maria Rosa Sabadini è giunta al comando alle 9,30 e ne è uscita – senza fermarsi a rilasciare dichiarazioni ai cronisti – tre ore più tardi.

Nel pomeriggio, sempre per circa tre ore, sono stati convocati gli zii paterni di Sharon : parenti questi che, a differenza degli altri, non erano ancora stati sentiti e che sono stati richiamati anche giovedì.

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Nessun indagato

Nessuno di loro è indagato e sono stati tutti sentiti – a partire dal compagno Ruocco, la seconda volta settimana scorsa (la prima era stato interrogato la notte dell’omicidio, quando la lente degli inquirenti era stata puntata su di lui, prima che emergesse l’alibi delle telecamere che non lo riprendono) – con la formula delle «persone informate sui fatti» e dunque senza la necessità di essere accompagnati da un avvocato.

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Gli inquirenti stanno in pratica sentendo tutte le persone che facevano parte della sfera relazionale di Sharon, per capire se possa esserci stata qualche ombra nella sua vita

Di fatto gli inquirenti – i carabinieri del Reparto operativo di Bergamo, affiancati dai colleghi del Ros e del Ris, i primi per le analisi dei filmati delle telecamere, i secondi per i rilievi scientifici, tutti coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio – stanno in pratica sentendo tutte le persone che facevano parte della sfera relazionale di Sharon, per capire se possa esserci stata qualche ombra nella vita – all’apparenza tranquilla – della trentatreenne barista. In questo contesto, anche oggi saranno sentite altre persone.

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