Delitto di Pontirolo, le prime ammissioni del fermato per l’omicidio: «Ho sparato perché avevo paura»
L’INTERROGATORIO. Rocco Modaffari, nel corso dell’interrogatorio di convalida di stamattina, 31 dicembre, avrebbe ammesso di aver sparato per paura.
Accusato dell’omicidio di Roberto Guerrisi, avvenuto sabato a Pontirolo, Rocco Modaffari avrebbe ammesso - durante l’interrogatorio di convalida nella mattinata di martedì 31 dicembre - di aver sparato, e che lo avrebbe fatto per paura. Questa, in estrema sintesi, la versione fornita dall’uomo. Il gip Stefano Storto si è riservato la decisione sulla convalida del fermo e la misura cautelare.
![Le ricerche dell’Unità cinofila dei carabinieri nel giardino della Db Car di Pontirolo Nuovo Le ricerche dell’Unità cinofila dei carabinieri nel giardino della Db Car di Pontirolo Nuovo](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2024/12/31/photos/cache/delitto-di-pontirolo-le-prime-ammissioni-del-fermato-per-lomicidio-ho-sparat_5849e6a8-c77f-11ef-8bc6-a237c504d2c3_1920_1279_v3_large_libera.webp)
(Foto di Luca Cesni)
L’interrogatorio di Modaffari, assistito dall’avvocato Emanuele Occhipinti del foro di Ragusa (e con studio a Milano), è durato circa un’ora e mezza. Sulle dichiarazioni del suo assistito, il legale si è limitato a constatare che «ha chiarito tutto». Il Gip ha sciolto la riserva e Modaffari resta in carcere. Non ha convalidato il fermo ma ha convalidato la custodia in carcere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA