Dal «Mato Grosso» sostegno in Malawi a quattro scuole

A LEVATE. Insieme ad altri gruppi, fondi e due volontarie a Balaka: finanziato un corso di formazione per dodici maestre di istituti della prima infanzia e giochi per asili.

Operazione Mato Grosso di Levate è un’organizzazione di volontariato nata più di 50 anni fa da un gruppo di giovani del paese: fin dalla sua nascita e ancora oggi, il gruppo si impegna in servizi come la raccolta di carta e ferro, la pulizia di alcuni spazi e la raccolta dei rifiuti nelle zone periferiche per sostenere le attività dei missionari levatesi, laici o religiosi, nei Paesi più poveri del mondo. Da 19 anni tra questi missionari c’è anche Alessandro Marchetti, levatese impegnato a Balaka in Malawi: e l’associazione da tempo ha scelto di aiutare anche le realtà con cui opera.

A Balaka, Mato Grosso collabora con Orizzonte Malawi e con l’organizzazione locale Andiamo youth cooperative trust (Ayct), che tra le sue tante attività gestisce anche quattro scuole dell’infanzia, due a Balaka e due in villaggi rurali circostanti

«Alessandro ci riporta con regolarità le diverse necessità che emergono sul territorio malawiano e noi cerchiamo di capire come poter rispondere», racconta Alberto Marchetti, volontario di Mato Grosso Levate e fratello di Alessandro. A Balaka, Mato Grosso collabora con Orizzonte Malawi e con l’organizzazione locale Andiamo youth cooperative trust (Ayct), che tra le sue tante attività gestisce anche quattro scuole dell’infanzia, due a Balaka e due in villaggi rurali circostanti.

Il nuovo progetto

«Lo scorso inverno ci era stata segnalata la necessità di fare formazione alle persone che lavorano nelle scuole, perché migliorassero le proprie competenze educative. E più o meno nello stesso periodo abbiamo intercettato una proposta della Bcc di partecipare al progetto di crowdfunding Ginger. Abbiamo unito le due cose e ci siamo dati da fare per raccogliere i fondi necessari a questo progetto». Per questa occasione si è unita al gruppo di associazioni anche l’ong Amici dei Popoli, inviando due volontarie di Servizio civile universale a Balaka che hanno potuto seguire il progetto. La campagna di crowdfunding ha finanziato un corso di formazione sullo sviluppo nella prima infanzia per dodici maestre provenienti dalle quattro scuole. Le insegnanti hanno potuto acquisire le competenze necessarie per favorire l’apprendimento e la crescita globale dei bambini, seguendo un metodo all’avanguardia.

«L’educazione nei primi anni di vita dei bambini in Malawi è stata formalizzata solo di recente: è quindi molto importante sostenere la capacità delle insegnanti di lavorare per i loro bambini. Nelle scuole lavorano mamme e donne del posto, che però non hanno avuto accesso a percorsi di formazione»

La grande solidarietà

«Ci eravamo prefissati di raggiungere quota 4.500 euro: dopo 6 giorni la cifra era già stata superata – spiega Alberto Marchetti -. Grazie al passaparola di tutti gli enti coinvolti siamo arrivati a raccogliere 16.500 euro che ci hanno permesso di allargare l’attività e di acquistare materiali, giochi e strutture per gli asili. È scattata una molla di solidarietà sorprendente».

Un’occasione per capitalizzare un lavoro che «Andiamo» svolge da anni in Malawi, come spiega Alessandro Marchetti: l’organizzazione è nata nel 1994, il primo asilo trent’anni fa. «L’educazione nei primi anni di vita dei bambini in Malawi è stata formalizzata solo di recente: è quindi molto importante sostenere la capacità delle insegnanti di lavorare per i loro bambini. Nelle scuole lavorano mamme e donne del posto, che però non hanno avuto accesso a percorsi di formazione». Se un tempo l’impegno delle organizzazioni non profit si concentrava sulla costruzione delle strutture, oggi è indispensabile che si concentri sullo sviluppo delle competenze formative e della qualità dell’educazione. «Grazie al progetto abbiamo potuto permettere a 12 maestre di accedere ad un intenso programma formativo, ma anche di incontrarsi e conoscersi tra personale di strutture diverse. E ora, anche grazie alle tecnologie, possono continuare a confrontarsi».

I momenti di verifica

Un percorso che ora non finisce: verranno realizzati momenti di verifica periodici per poter osservare come le metodologie apprese possano migliorare il percorso educativo e di crescita dei bambini. «Un investimento che procede e a cui daremo continuità anche in futuro. Per partire avevamo bisogno di fondi, mentre ora che la parte grossa è fatta si può andare avanti con le risorse dell’organizzazione. La rete bergamasca si è messa a fianco della rete malawiana e ha reso possibile tutto questo».

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