Da ottobre vaccini per la meningococco per gli adolescenti. Si pensa già all’influenza

IN LOMBARDIA. Dal prossimo mese di ottobre, la Regione Lombardia offrirà gratuitamente ad alcune categorie una serie di vaccini, in particolare l’anti-meningococco-B. Con l’autunno torna il tema influenza e campagna vaccinale anti-Covid.

Dal prossimo mese di ottobre, la Regione Lombardia offrirà gratuitamente ad alcune categorie il vaccino anti-meningococco B per gli adolescenti (nati dal 2012) e non vaccinati precedentemente in seguito alla offerta vaccinale per papillomavirus; quello contro la meningoencefalite da zecche per i minori con condizioni di rischio; l’anti-papillomavirus fino a 26 anni e il vaccino anti-dengue in caso di focolai epidemici e per pazienti diagnosticati per dengue autoctono.

Lo prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al Welfare, Guido Bertolaso che, in questo modo, amplia l’offerta già compresa nel Piano Nazionale di Prevenzione vaccinale 2023-25. Il piano aggiuntivo prevede un costo stimato in 20,69 milioni di euro.

«Proteggere i più fragili»

«Abbiamo deciso di ampliare ulteriormente l’offerta vaccinale – ha detto l’assessore Bertolaso – poiché intendiamo proteggere in particolare i giovani e le persone più vulnerabili e prevenire patologie che possono avere conseguenze gravi. Questi vaccini si aggiungono a quelli già previsti dal Piano nazionale di Prevenzione vaccinale e sono frutto di un’attenta analisi dei bisogni di salute della nostra popolazione».

Campagna anti-Covid e influenza

Con l’arrivo dell’autunno istituzioni e medici di famiglia si preparano alla campagna vaccinale per proteggere gli italiani dal virus dell’influenza che gli esperti prevedono «intensa» mentre resta alta l’attenzione anche sul Covid. È in arrivo infatti la nuova circolare del ministero della Salute sulla prossima campagna vaccinale anti-Covid e come lo scorso anno il vaccino sarà raccomandato agli over60 anni, nelle Rsa, agli operatori sanitari e sociosanitari, ai fragili e agli immunodepressi.

La vaccinazione anti-influenza è raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente a chi ha compiuto i 60 anni, alle donne in gravidanza e nel post-partum, ai bambini tra 6 mesi e 6 anni, a chi è affetto da malattie croniche, alle persone ricoverate in strutture di lungodegenza e ai familiari di soggetti ad alto rischio di complicanze oltre agli addetti a servizi pubblici

Intanto sono otto i vaccini contro l’influenza autorizzati dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e come ogni anno, i ceppi virali sono stati aggiornati secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), basate sulle caratteristiche antigeniche dei ceppi virali circolanti nell’ultima stagione. La vaccinazione anti-influenza è raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente a chi ha compiuto i 60 anni, alle donne in gravidanza e nel post-partum, ai bambini tra 6 mesi e 6 anni, a chi è affetto da malattie croniche che espongono a un maggior rischio di complicanze in caso di influenza, alle persone ricoverate in strutture di lungodegenza e ai familiari di soggetti ad alto rischio di complicanze oltre agli addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo, come medici e personale sanitario e socio-assistenziale, forze di polizia e vigili del fuoco.

Il ministero della Salute raccomanda di avviare le campagne regionali a partire dall’inizio di ottobre ma le date sono diverse da regione a regione: in Lombardia il primo ottobre

Non tutti i vaccini autorizzati sono necessariamente disponibili sul mercato, precisa l’Aifa: le Regioni infatti decidono annualmente, tramite gare per la fornitura di vaccini, tra i prodotti disponibili in commercio, quelli che verranno utilizzati. Il ministero della Salute raccomanda di avviare le campagne regionali a partire dall’inizio di ottobre ma le date sono diverse da regione a regione: in Lazio e Lombardia il primo ottobre, in Veneto e Emilia il 7 ottobre, in Piemonte oltre il 15.

Il ruolo dei medici di famiglia

Centrale resta il ruolo dei medici di famiglia. Secondo Silvestro Scotti, segretario nazionale generale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) per una «copertura ottimale dovremmo avere i vaccini anti-influenzali disponibili nei nostri studi a inizio ottobre per poter vaccinare le diverse tipologie di pazienti. I dati australiani sull’influenza non ci tranquillizzano, pare che sarà una forma abbastanza importante», sottolinea. Cominciare le somministrazioni all’inizio del mese prossimo «permette di organizzarle secondo le esigenze e i bisogni della popolazione - osserva -. Se i vaccini vengono consegnati a novembre una parte dei soggetti ha già preso l’influenza e dopo difficilmente si vaccina».

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