
Economia / Valle Seriana
Sabato 19 Aprile 2025
Creme e lozioni bio con le piante autoctone della Valle Seriana
COSMESI. Il progetto dell’Università di Pavia e della I-Beauty di Alzano Lombardo è finanziato dal Pnrr. Birolini: «L’obiettivo è utilizzare i prati per la coltivazione».
Un progetto di dottorato industriale che unisce la Bergamasca all’Università degli studi di Pavia, sta provando a dimostrare come sia possibile utilizzare piante autoctone della Valle Seriana per la produzione di ingredienti cosmetici, nel rispetto dell’ambiente e della biodiversità.
Protagonisti di questa particolare indagine sono Francesca Birolini, giovane ricercatrice originaria di Albino, la professoressa Paola Perugini, sua tutor a Pavia, e Antonio Colpani, direttore generale di I-Beauty, azienda di cosmetica bianca, ovvero creme e trattamenti, dove Birolini lavora e attraverso cui sta portando avanti il suo dottorato dal titolo evocativo: «Dalla terra alla tua pelle: l’agroindustria come fornitore di ingredienti innovativi per i prodotti cosmetici».
«Valorizzazione delle aree verdi»
«L’obiettivo finale è fornire una nuova valorizzazione degli spazi boschivi destinati a prato della media Valle Seriana, coltivando le piante necessarie per il settore cosmetico» spiega Colpani che, in questo progetto e nel suo successo rivede molto della nascita della sua azienda di Alzano Lombardo. «I-Beauty nasce nel 2008, ma da due anni abbiamo dato vita a una produzione interna con un marchio di proprietà: Arosha. - E aggiunge, - Prima che iniziassimo noi in Bergamasca c’era solo un piccolo laboratorio ad Averara che faceva estrazione».
La ricerca nei dettagli
Il processo di estrazione è ciò che permette di prendere dalle piante le caratteristiche emollienti, lenitive, idratanti tipiche dei prodotti di cura della persona. Attualmente la I-Beauty, con 14 dipendenti e circa 3 milioni e mezzo di fatturato, fabbrica i propri prodotti acquistando piante ed estratti fuori dalla provincia di Bergamo, vendendo l’80% della produzione all’estero, soprattutto in Europa. Il progetto a cui sta lavorando la dottoressa Birolini potrebbe cambiare molto la filiera attualmente esistente, come sottolinea Colpani: «Siamo partiti da 60 piante, ma sono una decina quelle che garantiscono estratti interessanti dopo l’essiccazione. A breve arriverà la pubblicazione, poi potrebbe partire una vera e propria startup dall’alto contenuto hi-tech, con macchinari a ultrasuoni per le analisi, e potremmo arrivare a creare una linea di prodotti totalmente made in Bergamo». Ancora di più, l’imprenditore è convinto che saranno molte le aziende a beneficiarne: «Serviranno agricoltori e raccoglitori impegnati su una serie di microcoltivazioni in posti diversi, ma da Ardesio in poi ogni terreno è potenzialmente adatto e la I-Beauty sarà solo un cliente di una realtà in grado di soddisfare richieste di molte realtà della cosmesi». Esempi di coltivazioni di questo tipo esistono già, sono parchi sviluppati in Francia e Portogallo a cui l’intero gruppo di ricerca guarda per sviluppare e ottimizzare lo studio.
Al momento il progetto, finanziato dal Pnrr e presentato a Nodes - Nord-Ovest digitale e sostenibile, l’ecosistema dell’innovazione che coinvolge Piemonte, Valle d’Aosta e le province lombarde di Como, Varese e Pavia, sta concludendo la fase di analisi. A seguire occorrerà trovare, innanzitutto, i finanziatori disposti a investire in uno sviluppo economico e commerciale totalmente nuovo per la Valle Seriana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA