«Cittadella della giustizia» all’ex Maddalena, prima pietra entro un mese

TRIBUNALE. Il Demanio: dopo il vaglio della Soprintendenza, ultime verifiche al progetto esecutivo, poi il cantiere. Il presidente De Sapia: «Passo importante». L’Ordine degli avvocati: «C’è fame di spazi per civile e giudice di pace»

I tempi di partenza si sono un po’ dilatati: si attendeva l’avvio dei lavori «entro l’estate», e dunque – calendario alla mano – entro il 20 settembre, mentre ora l’aggiornamento parla di «fine settembre-inizio ottobre». Ma all’orizzonte s’intravede finalmente il primo decisivo passo per dare nuova vita all’ex convento della Maddalena, nei cui spazi dovrà sorgere la «Cittadella della giustizia» che darà respiro agli uffici giudiziari bergamaschi. Il progetto, dal valore di circa cinque milioni di euro, finanziato dal ministero della Giustizia (e dal Pnrr), è in capo all’Agenzia del Demanio. «Il progetto esecutivo – spiegano dal Demanio – è stato acquisito a luglio ed è in corso la verifica che si dovrebbe concludere per la prima metà di settembre. Durante il mese di agosto, il progetto esecutivo è stato sottoposto alla Soprintendenza», e in particolare a un nuovo funzionario che è subentrato al precedente, il quale aveva espresso il parere. «Una volta conclusa la verifica del progetto esecutivo con esito positivo il progetto verrà approvato – aggiungono dal Demanio -. L’inizio ai lavori è attualmente programmato verso la fine di settembre/inizio ottobre».

Riassunto delle puntate precedenti. Tra la primavera e l’estate del 2021 si era giunti alla quadra per la fattibilità dell’operazione, poi a febbraio 2024 era stato firmato il contratto di appalto integrato con un raggruppamento formato da una compagine di progettisti per la redazione del progetto esecutivo (la Archnos e la Abacus, con gli architetti Guido Gullo e Maria Ragosta) e col raggruppamento di imprese che eseguirà i lavori (il Consorzio Stabile Fenix di Bologna e il Consorzio Stabile Conpat di Roma), e già dopo la stipula del contratto erano state avviate le interlocuzioni con la Soprintendenza per la soluzione di alcune «prescrizioni». Dalla Soprintendenza, contattata telefonicamente lunedì 2 settembre, non è stato possibile avere aggiornamenti.

Un’opera attesa

Nella nuova «Cittadella» troveranno sede il Giudice di pace e l’Unep (l’Ufficio notificazioni, esecuzioni e protesti, decisivo per le istanze della giustizia civile). Visto che si tratta di un investimento legato ai fondi del Pnrr, la scadenza è ineludibile: i lavori dovranno terminare entro il mese di giugno 2026. «Si tratta di un intervento importante – commenta Cesare De Sapia, presidente del Tribunale di Bergamo –, ed è importante che ci si avvicini all’inizio dei lavori». Dal punto di vista formale, è stata anche ipotizzata la possibilità di una cerimonia per la posa della simbolica «prima pietra».

«C’è una notevole necessità di nuovi spazi per la giustizia e dunque dell’avvio del cantiere – sottolinea Giulio Marchesi, presidente dell’Ordine degli avvocati di Bergamo –. Gli uffici del giudice di pace sono ospitati in degli spazi in via Sant’Alessandro: le aule del civile sono nel sottotetto, e per raggiungerle occorre fare una rampa di scale dopo essere saliti all’ascensore col quarto piano; è una situazione che crea problemi in fatto di barriere architettoniche». L’avvicinarsi dell’incipit dei lavori all’ex Maddalena porta a rievocare le lunghe discussioni passate sull’edilizia giudiziaria bergamasca: «Purtroppo sono state perse diverse opportunità – aggiunge Marchesi –: come a Brescia è stata realizzata un’unica cittadella della giustizia, anche a Bergamo occorreva fare una riflessione. È stato speso molto denaro per ampliare il vecchio edificio della pretura in via Borfuro, mantenendo in quella zona il tribunale, ma al tempo si sarebbe potuto ragionare su altre soluzioni, come la Montelungo; si avanzò anche l’idea del Centro servizi, che però era decisamente fuori mano. Sarebbe servito un luogo accessibile in zona centrale o semicentrale».

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