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Ciak, si gira: nel 1967 Alain Delon protagonista in Città Alta

ACCADDE DAVVERO A BERGAMO. Il celebre attore, scomparso l’estate scorsa, negli anni Sessanta arrivò a Bergamo per girare un film. Sala trucco e camerini al Caffè del Tasso.

Città Alta, un luogo da cartolina e non solo: il borgo storico è stato anche set di film in più di un’occasione. Celebri le scene del 1967 con Alain Delon, star del cinema, scomparso l’estate scorsa all’età di 88 anni: arrivò a Bergamo per girare uno dei tre episodi del film collettivo «Tre passi nel delirio». L’episodio «William Wilson», di cui Delon era protagonista con Brigitte Bardot, era diretto da Louis Malle, mentre gli altri due erano firmati da Federico Fellini e Roger Vadim.

Le scene principali furono girate in Piazza Vecchia, lungo la scalinata e sotto i portici di Palazzo della Ragione, in Santa Maria Maggiore e in alcune delle vie più caratteristiche. La sequenza iniziale mostra una folle corsa di Delon proprio lungo le strade di Città Alta, mentre le arcate di Palazzo della Ragione fanno da cornice al duello finale con il suo alter ego.

Per l’occasione il Caffè del Tasso venne trasformato in sala trucco e camerini

Durante le riprese Città Alta era in fermento. Per l’occasione il Caffè del Tasso venne trasformato in sala trucco e camerini, mentre per girare una scena particolarmente affollata in Piazza Vecchia, in cui si ricostruiva una festa, furono reclutati anche diversi ragazzi che giocavano a pallone in piazzetta Verzeri (ora Angelini). Tra un ciak e l’altro, qualcuno disse di aver avvistato anche la mitica BB, ma secondo un’altra versione la diva era rimasta a Parigi dove furono girati gli interni.

Gran parte della troupe alloggiò nell’albergo e ristorante Agnello d’oro della famiglia Capozzi. Non il giovane Delon (aveva 32 anni), che però «si accomodò spesso nei separé della sala da pranzo – ha ricordato Pier Carlo Capozzi sulle pagine del nostro giornale all’indomani della scomparsa dell’attore – facendosi tentare dai casoncelli, dai raviolini della pastorella e dai secondi accompagnati dalla polenta». Ospite dell’Agnello d’oro, invece, era la sua controfigura Paolo Giusti, all’epoca icona dei fotoromanzi e presenza fondamentale per il film, basato su uno sdoppiamento di due personalità. «La somiglianza tra i due – ha ricordato ancora Capozzi, allora sedicenne – era davvero notevole e così capitava che Giusti, uscito dall’albergo, si trovasse un nugolo di ragazze ad aspettarlo per un autografo. Mischiate tra chi voleva avvicinare l’idolo dei fotoromanzi e chi l’aveva scambiato per Delon». Non fu l’unica volta di Alain Delon in Città Alta: affascinato dall’atmosfera, l’attore passò a visitarla almeno altre due volte.

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«Accadde Davvero a Bergamo» è il nuovo dossier de L’Eco di Bergamo che racconta le storie curiose del passato del nostro territorio. Prossime puntate: 28 novembre; 2 e 9 dicembre. A questa rubrica è collegato il gioco de L’Eco con la possibilità di vincere buoni spesa.

Un viaggio attraverso le storie curiose del passato di Bergamo, un percorso alla scoperta di grandi personaggi, invenzioni, cronache, spettacoli e imprese sportive: dieci puntate, due volte a settimana nel mese di novembre e una volta a settimana nelle prime due di dicembre, tutte da leggere e da gustare con un pizzico di attenzione in più del solito. A partire da venerdì 13 dicembre i lettori dovranno rispondere complessivamente a sette domande legate ai contenuti degli articoli.

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