Chiuduno piange Nello, una vita al servizio dei pazienti

IL LUTTO. Morto a 75 anni Lionello Pievani, storico medico di base. La figlia: «La sua era una missione».

«Mio papà aveva il sogno di fare il missionario, poi ha conosciuto mia mamma che l’ha tenuto qui. Ma con quello stesso spirito ha sempre fatto il medico di base a Chiuduno, oltre che il medico sportivo, il direttore dell’Avis e per trent’anni con l’Unitalsi ha portato gli ammalati a Lourdes». Francesca Pievani, figlia di Lionello, 75 anni, storico medico del paese, parla con orgoglio di suo padre, morto il giorno di Pasqua per un tumore che lo aveva colpito due anni fa.

«Da piccolo era andato in Seminario, si era diplomato al Conservatorio e nel ’68 avrebbe voluto iscriversi a Sociologia all’Università di Trento, ma era occupata, e così optò per Medicina – prosegue la figlia –. Ha sempre lavorato come medico di base e in questi giorni abbiamo ricevuto tantissimi messaggi di cordoglio dai suoi pazienti: almeno una cinquantina solo oggi (lunedì 1° aprile, ndr), lo hanno chiamato “il mio Nello”, come era conosciuto, e ci hanno raccontato tanti aneddoti. Era il classico dottore di un tempo, che andava a visitare i pazienti a casa e poi si fermava a bere il caffè o a mangiare con loro come uno di famiglia. Capitava anche che i pazienti, siccome l’ambulatorio è attaccato alla cucina di casa, si fermassero da noi a cena o a pranzo se si faceva tardi con le visite. Era sempre in giro, mi ricordo pochi pranzi a casa con noi, aveva proprio la vocazione di aiutare gli altri. E mia mamma Loretta, ex insegnante di Educazione tecnica, gli ha permesso di farlo lasciando il lavoro per dedicarsi alla famiglia. Per questo motivo abbiamo deciso di comporre la salma nel suo ambulatorio di via Petrarca 11. Da lì martedì 2 aprile partirà il corteo funebre e alle 14,30 saranno celebrati i funerali nella chiesa parrocchiale».

Sul gruppo Facebook «Sei di Chiuduno se» sono tantissimi i commenti sotto il post di Francesca: tutti i suoi ex pazienti lo ricordano per le straordinarie doti di umanità e gentilezza.

Sul gruppo Facebook «Sei di Chiuduno se» sono tantissimi i commenti sotto il post di Francesca: tutti i suoi ex pazienti lo ricordano per le straordinarie doti di umanità e gentilezza. «Durante il Covid, nonostante fosse in pensione dal 2015, era l’unico medico che usciva a visitare i pazienti. Io infatti in quel periodo ero preoccupatissima, il telefono squillava in continuazione. Ma lui era così, non si fermava mai. Si identificava con la sua professione, da quando era in pensione non aveva smesso di lavorare e infatti faceva parte della commissione medica dell’Inps per la valutazione dell’invalidità civile». Francesca da qualche anno ha creato la società «Fili Pari» con un’amica veronese, una start-up che promuove materiali non convenzionali per il settore tessile. «Papà all’inizio non aveva capito questa mia avventura, poi quando sono arrivati i brevetti e ha visto che le cose funzionavano, a me non lo diceva ma raccontava a tutti i suoi pazienti quanto era orgoglioso di me».

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