Chi ha finito gli studi non trova lavoro: l’Italia arranca

L’ANALISI. Italia fanalino di coda nell’Ue per i giovani da poco diplomati o laureati con già un’occupazione. A livello dell’Unione sono l’83,5%, mentre in Italia il dato è ai minimi europei del 67,5%.

La stima per il 2023 realizzata da Eurostat, l’ufficio statistico europeo, riguarda le persone di età compresa tra i 20 e i 34 anni, che hanno completato gli studi negli ultimi 1-3 anni conseguendo un diploma di istruzione secondaria superiore o “terziaria”, cioè laurea o master universitari. Sono «numeri che fanno pensare», ha commentato il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.

Il tasso di occupazione nei neodiplomati e neolaureati è cresciuto nell’Ue di 1,1 punti percentuali rispetto al 2022. Negli ultimi dieci anni, poi, il valore è aumentato di 9,2 punti percentuali. Gli occupati con una formazione almeno secondaria sono saliti costantemente rispetto al 74,3% del 2013, salvo la frenata che si è registrata durante la pandemia del Covid-19. Il tasso di occupazione complessivo dei neodiplomati e neolaureati è pari o superiore all’80% in 22 paesi Ue, segnala poi Eurostat. Malta è in testa con il 95,8%, seguita dai Paesi Bassi (93,2%) e dalla Germania (91,5%).

Il tasso di occupazione nei neodiplomati e neolaureati è cresciuto nell’Ue di 1,1 punti percentuali rispetto al 2022.

Gli altri Paesi

Oltre ai minimi dell’Italia, tassi occupazione più bassi si registrano in Grecia (72,3%) e Romania (74,8%).In base all’ultima rilevazione Eurostat di giugno la disoccupazione si è assestata al 6,5% nell’Eurozona e al 6% nell’Ue, mentre la disoccupazione giovanile è stata del 14,1% nell’Eurozona e al 14,4% nell’Ue. Anche per quanto riguarda il numero di persone tra i 20 e i 64 anni con un’occupazione i tassi più bassi riguardano l’Italia (66%), seguita da Grecia (67%) e Romania (69%), mentre ai massimi figurano Paesi Bassi (84%), Svezia (83%) e Estonia (82%).

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