Caro libri scolastici: tetti di spesa rivisti, ma i costi restano alti

IL CASO . Le «soglie» da rispettare erano ferme al 2012. Intanto la metà degli istituti non riesce a stare nel budget. Terzi (Confesercenti): intervento di facciata, inefficace.

Tra gli adempimenti di fine anno scolastico a cui le scuole devono provvedere c’è quella dell’adozione dei libri di testo per le prossime classi. E quest’anno c’è una novità: i tetti di spesa sono stati rivisti in base all’inflazione. Una modifica dettata dal decreto ministeriale del 19 marzo scorso che si attendeva da tempo ormai, dal momento che le «soglie» che le scuole dovevano rispettare e cercare di non superare erano ferme al 2012.

Le soglie massime di spesa

«Ma è solo un intervento di facciata», afferma con forza Antonio Terzi, presidente di Confesercenti Bergamo e presidente nazionale Sil (sindacato italiano librai e cartolibrai). Sì, perché anche se il tetto di spesa è stato incrementato soltanto marginalmente (ad esempio, per la prima media si è passati da una soglia di 294 a 299 euro), i prezzi dei libri continuano ad aumentare rapidamente e, di conseguenza, è difficile per le scuole rispettare il tetto. Risulta, quindi, più una misura simbolica che effettiva, poiché le famiglie si trovano comunque a dover affrontare costi significativamente maggiori rispetto al passato. In seconda media il tetto è passato da 117 a 119 euro, in terza da 132 a 134 euro. Anche guardando le superiori, divise tra i diversi indirizzi dei licei, istituti tecnici e professionali, l’aumento del tetto non supera i 10 euro. «Ma è una beffa. Questi tetti di spesa si rivelano inefficaci nel sostenere le effettive necessità delle famiglie perché la realtà è che i prezzi dei libri non smettono di aumentare», aggiunge Antonio Terzi.

In media l’aumento è del 3,5%

«Rispetto al prezzo di copertina, su un paniere di circa 125 titoli di libri scolastici, tra secondarie di primo e secondo grado, indifferentemente dall’editore, la media degli aumenti del costo dei libri si avvicina attorno al 3,5% – continua Terzi –. Ogni anno registriamo aumenti che si attestano generalmente tra il 2% e il 3%, con un picco di qualche anno fa causato dallo scoppio della guerra in Ucraina dell’8%».

La metà delle scuole non riescono a stare nei tetti di spesa

In base a un’indagine condotta da Confesercenti Bergamo sul nostro territorio, si evidenzia che «circa metà delle scuole non riesce più a stare nei tetti di spesa del ministero, arrivando quasi sempre a sforare. L’ulteriore beffa introdotta dall’ultimo decreto è che ora le scuole hanno la possibilità di superare questi limiti, purché motivato dal Collegio docenti e approvato dal Consiglio d’Istituto, fino al 15%, rispetto al 10% dello scorso anno che già sforavano ampiamente». Il decreto ministeriale prevede riduzioni fino al 30% per le versioni digitali dei testi, il che potrebbe rappresentare un’opportunità per le famiglie, ma sul territorio nazionale l’uso di libri digitali non è così diffuso. «La quota di libri digitali sul totale delle adozioni è solo dell’1,2%, con pochissime scuole che adottano materiali digitali. Anche a livello internazionale si osserva un trend verso un ritorno ai materiali cartacei, malgrado le potenzialità del digitale, supportato da studi pedagogici che evidenziano un miglior apprendimento da parte degli studenti se la didattica e lo studio vengono condotti su versioni cartacee», spiega Terzi.

Le delibere di adozione devono essere effettuate da parte delle scuole entro metà maggio e il Collegio dei docenti può confermare i testi già in uso oppure procedere a nuove adozioni, prevedendo anche l’adozione di libri per studenti non vedenti o ipovedenti, secondo quanto previsto dalla legge 4/2004, mediante formati accessibili e supporti compatibili con le tecnologie assistive. «Come ogni anno ci apprestiamo ad affrontare un’estate in cui le famiglie si troveranno di fronte ad una spesa ingente per l’acquisto dei libri scolastici – dichiara Antonio Terzi – . E ogni anno noi librai ci troveremo a prendere atto di misure simboliche da parte del ministero per mettere un tetto alle spese senza poter però fare niente per abbassare i costi dei libri e senza avere reali soluzioni».

Interventi a sostegno delle famiglie

Dallo scorso settembre, l’Antitrust è al lavoro per proporre interventi a sostegno delle famiglie nel mercato dei libri scolastici. E resta comunque anche l’obbligo rivolto ai dirigenti scolastici di vigilare sul rispetto dei vincoli normativi e, quindi, anche del tetto di spesa e a garantire che le adozioni siano espressione della libertà didattica. «Anche noi come sindacati dei librai siamo coinvolti nella task force dell’Antitrust per sostenere le famiglie che, sappiamo, devono far fronte a costi significativi. Ricordo però che, nonostante gli aumenti dei tetti di spesa risultino di modesta entità, i genitori hanno ancora la possibilità di far sentire la propria voce e contestare le adozioni proposte dalla scuola. Questo aiuterebbe a trovare soluzioni più incisive e adeguate che possano realmente alleggerire il carico economico sulle famiglie per l’acquisto dei libri scolastici», spiega il presidente di Confesercenti Bergamo.

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