Cagliari-Atalanta 0-1: cosa non è andato nel 1° tempo e cosa ha fatto arrabbiare Gasp nel 2°? Tutto ne lla match analysis

scheda. L’analisi di Gianluca Besana

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D opo l’ottima prestazione contro il Real Madrid, l’Atalanta di Gasperini era chiamata a confermarsi a Cagliari, contro una squadra che nelle prime quindici giornate di campionato aveva fatto soffrire più di una big. Di certo non una gara facile, perché per quanto se ne possa dire, partite intense come quella giocata contro i Campioni d’Europa, tolgono sempre qualcosa a livello di energie fisiche e mentali. Per porre rimedio a questa situazione, Gasperini ad inizio gara ha cercato di trovare equilibri diversi, utilizzando Brescianini (vedremo poi come) e riservandosi la possibilità di utilizzare Lookman come jolly offensivo a gara in corso. Esperimento che potremmo dire non riuscito, perché la squadra nel primo tempo davanti si è mossa male, ha avuto una produzione offensiva decisamente sotto media (2 tiri, 0 in porta, 0,05 xG), e ha concesso troppo (5 tiri, 4 in porta, 0,71 xG). Nel secondo tempo, con un attacco tutto diverso (e de Roon in campo), l’Atalanta si è comportata meglio, ha segnato il gol della vittoria con Zaniolo, ha colpito un palo con Lookman, ma ha sofferto nel finale, dove ha gestito male alcune uscite. Gestioni che hanno letteralmente fatto infuriare il tecnico di Grugliasco e che analizzeremo nella nostra analisi.

La formazione anti Cagliari schierata da Gasperini ha previsto tre cambi rispetto all’undici che aveva affrontato il Real in Champions. Uno per ciascun reparto. Nella linea a tre di difesa, Kossounou ha preso il posto di Djimsiti, mentre in mediana Pasalic ha sostituito uno dei giocatori sin qui più utilizzati: Marten de Roon. L’olandese prima della sfida in terra sarda aveva giocato da titolare tutte le 22 gare ufficiali che avevano visto impegnati i nerazzurri. Nei tre d’attacco schierati da Gasperini, questa volta è invece toccato a Lookman accomodarsi in panchina, con Brescianini schierato in trequarti a supporto della coppia Retegui/De Ketelaere. Nessuna sorpresa invece per quel che ha riguardato il Cagliari di Nicola, che aveva tutta la rosa a disposizione, e ha schierato i suoi con il 3-5-2. Gli ex della gara (Piccoli, Zortea e Adopo) hanno trovato spazio nell’undici di partenza dei rossoblù.

Primo tempo

La prima notazione tattica della sfida riguarda il dispositivo tattico adottato dai nerazzurri, che ha visto Brescianini assumere una posizione “ibrida”. Marco ha giocato tra trequarti, mediana (dove si è spesso scambiato di posizione con Pasalic), ed esterno di sinistra, spesso in linea con Retegui e De Ketelaere. Proprio Brescianini, che va ricordato, è servito a dare sostanza alla mediana nerazzurra in fase di non possesso, è risultato (in fase di possesso) l’anello debole dei nerazzurri.