Buhlmann, nuova sede in città: tubi destinati anche al nucleare

SPAZI RINNOVATI. L’unica filiale italiana del colosso tedesco è a Bergamo. Ricavi totali a 300 milioni di euro. «Il gruppo si è aperto ad altri mercati».

La scelta di Bergamo come sede della sua unica filiale italiana non è casuale. Nel 2005, a far pendere l’ago della bilancia di Buhlmann Group - realtà tedesca attiva nella commercializzazione di tubi, raccordi e flange in acciaio, per il capoluogo orobico - è stata la sua posizione strategica. A due passi dall’area del Franciacorta, patria della produzione di valvole, dalla Valsassina, regno delle aziende delle flange, e da Dalmine, dove ha sede TenarisDalmine, ancora oggi fornitore di primo piano, Bergamo era la soluzione ottimale. La divisione è diventata un punto di riferimento per le forniture ai settori chimico, petrolchimico, oil & gas ed energia italiani e girerà la boa dei 20 anni nel 2025.

Nuova sede in città e nuovi mercati

Un traguardo che lo staff bergamasco ha celebrato con il trasferimento in una nuova sede nel cuore della città, in Passaggio dei Canonici Lateranensi. In uno spazio di oltre 350 metri quadrati, lavorano 10 persone, con un’età media di nemmeno 40 anni. E il nuovo inizio ha coinciso con l’apertura a nuovi mercati. Il gruppo, che conta oltre 750 dipendenti distribuiti in 15 Paesi e operativi in 21 filiali tra Europa, America e Asia, il prossimo anno festeggerà 80 anni. «Che però non sente – dice Gian Mario Gambirasio, direttore di Buhlmann Italia - perché costantemente teso a implementare le sue posizioni nel mercato internazionale e a consolidare il suo ruolo nei Paesi dove è presente, tra cui l’Italia». Il nostro Paese contribuisce a far raggiungere risultati di valore: degli oltre 300 milioni di ricavi registrati nel 2023, circa 10 sono il frutto della filiale orobica. «Un risultato importante in questo complesso periodo storico, in cui ogni tipo di previsione è difficile visti i costanti cambi di rotta, i flussi altalenanti e i turbolenti scenari geopolitici internazionali. Tutti fattori che stanno impattando anche nel 2024».

Sviluppato il settore nucleare

Anno che, nel suo primo semestre, per Buhlmann Italia si è chiuso con una lieve contrazione. «Confidiamo che nella seconda parte dell’anno vi sia una ripresa della domanda - afferma Gambirasio -. Contestualmente, da alcuni anni, rispetto ai prodotti tradizionali, abbiamo implementato il nostro portafoglio. Nello specifico: nel mercato dell’energia abbiamo sviluppato il segmento nucleare, mentre negli altri settori di nostra competenza abbiamo inserito articoli in acciai speciali e valvole».

«Se agli inizi dell’attività il nostro business era rappresentato dalla vendita di tubi in acciaio al carbonio e legato ai settori del petrolchimico e dell’energia, oggi le carte sul tavolo sono cambiate, imponendo una revisione dei paradigmi e dei comparti a cui rivolgersi. Il nucleare è tra questi, complici le previsioni stimate della sua diffusione nei prossimi 10 anni. Il nostro compito è quello di fornire non solo tubi e raccordi, ma anche altri prodotti e relativi servizi specialistici»

L’apertura al mercato nucleare, in particolare, nasce da una specializzazione maturata dal gruppo negli ultimi anni. «Se agli inizi dell’attività il nostro business era rappresentato dalla vendita di tubi in acciaio al carbonio e legato ai settori del petrolchimico e dell’energia, oggi le carte sul tavolo sono cambiate, imponendo una revisione dei paradigmi e dei comparti a cui rivolgersi. Il nucleare è tra questi, complici le previsioni stimate della sua diffusione nei prossimi 10 anni. Il nostro compito è quello di fornire non solo tubi e raccordi, ma anche altri prodotti e relativi servizi specialistici». Con un focus sui servizi che va di pari passo con l’attenzione alla sostenibilità, come conferma l’adesione a un progetto incentrato sulla produzione di tubi in acciaio a zero emissione di CO2.

© RIPRODUZIONE RISERVATA