Bergamo, Conservatorio ai Celestini. Si aspetta l’ok del ministero

POLITECNICO DELLE ARTI. Salta l’acquisto a metà aprile, serve un decreto del Mef. Intanto si tratta per non perdere i 9,5 milioni stanziati per la ristrutturazione.

Si allungano i tempi per l’acquisizione dell’ex convento dei Celestini da parte del Politecnico delle Arti, nuova sede designata per ospitare il Conservatorio «Gaetano Donizetti». Dopo il via libera, a fine anno, di uno stanziamento di 9,5 milioni di euro dal ministero dell’Università, i tempi si erano fatti serrati: per riscuotere quel finanziamento il Mur ha concesso al Politecnico quattro mesi di tempo per diventare proprietario dell’ex convento, oggi di proprietà delle suore Sacramentine. Centoventi giorni che scadranno a metà aprile, termine entro il quale però – questo ormai è certo – non sarà possibile finalizzare l’operazione. Il motivo è di natura squisitamente procedurale e coinvolge, a doppio filo, anche il ministero dell’Economia, che deve dare il via libera all’acquisto attraverso un decreto autorizzativo. Questo perché per acquisire la futura sede del Conservatorio, il Politecnico delle Arti dovrà accedere a un finanziamento con Cassa Depositi e Prestiti. E il decreto non arriverà prima dell’estate.

In queste settimane sono in corso le trattative con il ministero dell’Università affinché conceda una dilazione sui tempi, congelando di fatto i 9,5 milioni di euro promessi al Politecnico che dovranno essere destinati esclusivamente alla ristrutturazione dell’edificio.

Sono dunque in corso, in queste settimane, le trattative con il ministero dell’Università affinché conceda una dilazione sui tempi, congelando di fatto i 9,5 milioni di euro promessi al Politecnico che, è bene ricordarlo, dovranno essere destinati esclusivamente alla ristrutturazione dell’edificio. Va da sé che senza quei soldi tutta l’operazione sarebbe destinata a saltare. «Il termine di metà aprile è prorogabile – assicura il presidente del Politecnico delle Arti Giorgio Berta –. L’acquisizione è condizionata a un decreto che dovrà essere emesso dal Mef, che utilizza generalmente due finestre all’anno (la prossima tra giugno e luglio) e che riguarda tutte le realtà che si trovano nella nostra stessa situazione».

In altre parole il Mef deve autorizzare l’Istituto di alta formazione Afam a indebitarsi: l’edificio dell’ex convento costa infatti intorno ai 6 milioni di euro, cinque dei quali saranno coperti, come detto, con un mutuo emesso da Cassa Depositi e Prestiti, mentre la differenza sarà a carico del Politecnico. «Dai colloqui che ci sono stati fino ad oggi con il Ministero dell’Università il termine dovrebbe essere prorogato, proprio perché l’operazione rientra in una manovra più ampia – dice Berta –. Noi intanto siamo moderatamente ottimisti».

Il Conservatorio «Donizetti» è in affitto in uno stabile di via Palazzolo, di proprietà delle Suore Poverelle, dove il contratto scadrà nel 2028. C’è tempo per acquistare e sistemare gli spazi dell’ex convento (4.800 metri quadrati).

Dal Mur arriva la conferma delle trattative in atto per salvare il maxi finanziamento di 9,5 milioni al Politecnico: «Appena il quadro sarà chiaro – fanno sapere dal ministero –, si farà un provvedimento specifico sul tema della distribuzione delle risorse». L’operazione, però, è più complessa di quel che sembra: dal Mef spiegano che «ai fini della predisposizione del provvedimento autorizzativo, la Ragioneria dello Stato è in attesa dell’approvazione del bilancio del Politecnico delle Arti», documento che però non potrà essere chiuso prima della nomina di un revisore dei conti, che dovrà avvenire sempre ad opera del Mef. Insomma ci sono una serie di situazioni concatenate ancora aperte, anche per sistemare questioni pregresse legate alla precedente governance dell’Istituto, che impediscono ad oggi di avere tempi e soprattutto esiti certi in merito all’operazione nella sua complessità.

Attualmente il Conservatorio «Donizetti» è in affitto in uno stabile di via Palazzolo, di proprietà delle Suore Poverelle. Lì il contratto scadrà nel 2028; c’è dunque tempo per acquistare e sistemare gli spazi dell’ex convento (4.800 metri quadrati), ma bisogna fare in fretta e, soprattutto, cercare di non perdere i soldi della ristrutturazione che da sola richiederà almeno un paio d’anni di lavori.

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