Bergamo, affidata la gestione dell’ex Principe di Napoli

IL RECUPERO. I locali dell’ex asilo saranno amministrati dalla Rinascimento Holding di Luigi Ferrara (Sicuritalia). Previsti atelier, spazi di co-working e un ristorante. Valesini: «Un programma di valenza pubblica e sociale».

Teatro, residenze-atelier, la sede dei librai della città, la bottega del liutaio e del ceramista artigiano, uno spazio di co-working, un piccolo mercato a km zero e un ristorante che seguirà la filosofia «slow». Sarà un intreccio di storie tessute dalle tante vite che torneranno a far vivere il Principe di Napoli, stabile di proprietà comunale, ex asilo chiuso al pubblico negli anni Ottanta. È di mercoledì l’apertura delle buste presentate al Comune, con le proposte di gestione per i prossimi 15 anni. Ad aggiudicarsi l’utilizzo dell’edificio – dietro pagamento di un canone di affitto – la società Rinascimento Holding, che fa capo a Luigi Ferrara, consigliere delegato di Sicuritalia, noto in città anche per aver ricoperto, tra i ruoli, quello di amministratore delegato di Cobe, la società in house di Palafrizzoni che in passato gestiva l’Accademia Carrara (oggi è advisory board dell’omonima Fondazione). Base del progetto un lavoro di rete con realtà ed associazioni note in città: Gamec, il Politecnico delle Arti, DeSidera, Liber (associazione librai bergamaschi), Slow Food Bergamo e Seminario permanente Veronelli. Non solo nuovi «abitanti», ma anche eventi, in tutto 48 in un anno. E, come già annunciato dal Comune, un’installazione di Andrea Mastrovito al piano terra.

Ci saranno uno spazio di co-working, un piccolo mercato a km zero e un ristorante che seguirà la filosofia «slow».

Nel palazzo, dallo scorso aprile, è in corso un importante restauro, finanziato con un extra onere da 3 milioni di euro generato dall’intervento immobiliare Parco Ovest 2. Cabina di regia è il Comune : «L’aggiudicazione provvisoria (l’iter deve ancora chiudersi, ndr) è un passaggio importante – commenta Francesco Valesini, assessore alla Riqualificazione urbana -. Oltre ad aver trovato le condizioni per ristrutturare l’edificio, era fondamentale individuare un gestore che portasse avanti un programma di questa valenza pubblica e sociale. Il fatto di averlo trovato è notizia positiva, anche perché la proposta è migliorativa rispetto a quanto indicato nel bando. Il progetto si concluderà una volta terminati i lavori, ma si sono messe basi molto solide».

I dettagli del progetto

Il progetto depositato in Comune (l’unico pervenuto) è corposo. Ferrara porta la sua

Negli spazi commerciali si trasferirà il liutaio di via Pignolo e arriverà un ceramista

esperienza maturata negli ambienti culturali. Tra le iniziative da lui curate il Festival della Marina di Villasimius in Sardegna, che ha visto ospite quest’anno il premio Oscar Paolo Sorrentino. Al Principe di Napoli, il format sarà innovativo, spiega Ferrara. A cui piace ricordare «il contributo dei tre giovani coinvolti in questo progetto che già hanno fondato un’associazione, “Rigenerazione urbana”. Si tratta di Alessandro Cappilli, fondatore della App Maska, per vendere biglietti di teatro e cinema last minute, Micol Caruana, che lavora presso DeAgostini e da Pietro Ferrara, impegnato presso la collezione Guggenheim di Venezia».

L’obiettivo è fare rete, producendo nuovi contenuti. Spiega Ferrara: «È un progetto di contaminazione multidisciplinare: con Gamec lavoreremo per proporre bandi di residenze artistiche e con il Politecnico delle Arti costruiremo un progetto per dare opportunità agli studenti di esibirsi. Insieme a DeSidera saranno proposti laboratori teatrali e spettacoli». E ancora, il bar e ristorante, gestiti direttamente dalla società. «Ma avremo vicini Slow Food e il Seminario permanente Veronelli, con la loro filosofia. Ci sarà anche un mercato coperto con prodotti a km zero», spiega Ferrara, a cui piace citare tutti i compagni di viaggio: «L’associazione dei librai di Bergamo qui potrà fare presentazioni. Negli spazi commerciali si trasferirà il liutaio di via Pignolo e arriverà un ceramista».

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