Runjaic chi? Ecco la storia dell’allenatore dell’Udinese, dalle assicurazioni al calcio che conta

storia. La storia di Dino Nikpalj

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I l personaggio è a tratti spiazzante, ma si trova decisamente nel posto giusto. Perché di Udine si potrà dire tutto, che è una città fredda e con abitanti caratterialmente essenziali, ma calcisticamente parlando è un laboratorio di assoluto livello. Qui un certo tipo di scouting planetario con l’ausilio delle tecnologie moderne è realtà ormai da decenni, come confermato dai tanti talenti arrivati in bianconero da meno che sconosciuti e rivenduti a peso d’oro in mezza Europa. Di quelli che, quando scorri la rosa, la prima reazione è qualcosa del tipo “e questo da dove arriva?”. Più o meno quanto successo quando la famiglia Pozzo ha svelato il nome del nuovo allenatore, Kosta Runjaic: “Formatosi in Germania, Runjaic ha saputo offrire un calcio moderno, propositivo e di alta intensità, sempre attento alla crescita dei giovani talenti, mostrando grandi capacità di comunicazione e adattamento alle diverse esigenze tecnico-tattiche delle sue squadre” sono le parole della società che hanno accompagnato l’annuncio. In molti hanno iniziato a temere per le sorti della squadra, ancora scottati dall’esperienza con lo spagnolo Julio Velasquez, durato 12 partite nella stagione 2018-19: un discreto carneade arrivato in Friuli dopo esperienze non proprio esaltanti in patria e in Portogallo. L’ennesima scommessa, questa volta persa. In quel frangente per salvare la squadra erano poi serviti ben tre mister: dopo l’iberico era stata la volta di Davide Nicola e infine di Igor Tudor, cavallo di ritorno che già la stagione prima aveva condotto i friulani in porto subentrando alla quartultima giornata. Anche il croato a suo modo è stato un azzardo visto che in precedenza aveva allenato solo l’Hajduk, il Paok per qualche giornata e squadre turche non proprio di prima fascia.