Tutti i volti nuovi del Torino, il gioco diverso di Vanoli: ecco il bigino che presenta la sfida con l’Atalanta

scheda. La presentazione di Massimiliano Bogni

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A inaugurare il febbraio 2025 tinto di nerazzurro ci pensa Atalanta-Torino, 23° turno del campionato di Serie A. Orfano di Zapata ormai da diversi mesi, il Toro di mister Vanoli potrebbe presentarsi a Bergamo con una veste e delle facce profondamente diverse rispetto alla sfida di fine agosto, decisa dal rigore parato da Milinković-Savić nei minuti di recupero. Chi e cosa aspettarsi, dunque, nell’affrontare i granata?

Volti nuovi

(Premessa: non avendoli mai visti giocare al Torino, non si scriverà delle eventuali aggiunte dall’ultima settimana di calciomercato).

MODULO – A partire dal 29 dicembre, più precisamente dal secondo tempo a Udine, il Torino ha cambiato decisamente disposizione tattica. Se prima le alternative al 3-5-2 erano sporadiche e dettate da contesti di emergenza, se dovessimo cristallizzare su un campetto lo schieramento del Toro dell’ultimo mese bisognerebbe disporre un 4-2-3-1.

La motivazione principale è la volontà di allungare il meno possibile la squadra: in fase di non possesso, la formazione titolare granata presenta diversi atleti inferiori alla media se esposti a costanti duelli individuali e coperture su lunghe porzioni di campo; col pallone tra i piedi, d’altro canto, un occupazione più coerente di tutti e 5 i corridoi verticali permette a esterni e centrocampisti di potersi inserire senza essere costretti a lunghe conduzioni palle al piede (atavico punto debole, per limiti atletici o tecnici, di questa versione del Toro), venendo serviti dalla vera chiave del gioco torinista.