Atalanta, in Polonia un trionfo pieno di segnali utili (Bonfanti su tutti) per il futuro

commento. L’editoriale post partita

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L a premessa per tutti i ragionamenti che seguono è d’obbligo: «Considerata la qualità degli avversari». Perché è abbastanza chiaro - molto più dopo il ritorno che dopo la partita d’andata - che questi polacchi del Raków sono davvero poca, pochissima cosa. Dunque tutto va adeguatamente parametrato, per le tante cose positive che abbiamo visto in quest’ultima partita del girone europeo, così come per quelle negative o meno positive. Che comunque sono larghissima minoranza. La considerazione generale - e questa invece prescinde dalla qualità degli avversari - è che l’Atalanta ha onorato fino in fondo la competizione, chiunque sia sceso in campo.

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Perché quando la testa non c’è allora anche il Raków diventa un avversario temibile. E invece l’Atalanta è andata sì in Polonia «spensierata», come ha detto Muriel alla vigilia, ma con la testa collegata all’impegno. E alla fine una partita ininfluente è diventata a tratti persino divertente. E ha prodotto la vittoria del girone con 14 punti, il primato di Muriel nei marcatori europei, un’iniezione di fiducia importante verso la Salernitana, che ancorché ultima è di sicuro squadra d’altra caratura rispetto al Raków. Tutto bene, insomma. O quasi. Vediamo i dettagli dando uno sguardo di dettaglio ai giocatori, considerata la curiosità che avvolgeva la partita di quasi tutti i giocatori impiegati.