T rovare le forze e gli stimoli per giocare e vincere contro il fanalino di coda del campionato, tra l’andata ed il ritorno di semifinale di Europa League non è un compito facile, e Gasperini, dall’alto della sua esperienza, lo aveva capito in anticipo. Per questo motivo, mentre tutti si aspettavano un massiccio ricorso ai giocatori sin qui meno impiegati, Gian Piero ha schierato in avvio di gara uno degli undici migliori possibili. Con ogni probabilità però, il tecnico di Grugliasco si aspettava qualcosa di più dai suoi nel primo tempo, e non di certo di raggiungere gli spogliatoi sotto di un gol. Il vantaggio avrebbe potuto di fatto garantire un minutaggio minore ad alcuni titolari, e risparmiare loro un po’ di fatica in vista dell’impegnativo trittico di sfide (Olimpique Marsiglia, Roma e Juventus) che nel giro di sette giorni attende i nerazzurri e che decideranno gran parte della stagione. Ma il campionato italiano, proprio come ha ricordato lo stesso allenatore nerazzurro nel post partita, è pieno di insidie, e un match sulla carta abbordabile si può trasformare in un vero incubo, o quasi, se le cose cominciano a girare storte e non come le si erano programmate. Nel passato prossimo dei nerazzurri, le sfide contro il Cagliari ed il Verona erano lì a ricordarcelo. Ed è bene anche sottolineare che queste situazioni sono trasversali a tutte le formazioni di testa e non solo all’Atalanta. Nell’ultimo weekend di campionato, la Lazio ed il Napoli sono state fermate sul pareggio dal Monza e dall’Udinese, mentre la Fiorentina si è arresa al Verona. Dalla gara di Salerno, che ad onore di cronaca l’Atalanta non ha giocato nel migliore dei modi, i nerazzurri sono comunque riusciti ad ottenere il massimo, ovvero i tre punti che garantiscono il quinto posto in classifica a pari merito con la Roma. Rispetto ai giallorossi, l’Atalanta gode ora di una differenza reti migliore, della possibilità di giocare lo scontro diretto al Gewiss Stadium, e di poter contare sulla gara da recuperare con la Fiorentina per ottenere altri punti che le garantirebbero il sorpasso nei confronti della squadra allenata da De Rossi. Tutti vantaggi che al momento restano però più teorici che pratici, perché con gare di assoluta importanza e tutte decisive da giocare ogni tre giorni, il rischio di finire le energie da un momento con l’altro è altissimo. Proprio la Premiere League ce ne sta fornendo un esempio in questi giorni, con i crolli prima del Liverpool e poi del Manchester United.